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Gas bollette, la matematica è un’opinione. L’equazione dello sconto a vita

Scelta “scellerata”, così l’hanno subito battezzata organizzazioni di consumatori. “Scellerata” è l’opinione furente se non furiosa di organizzazioni di consumatori certo. Consumatori tanto, cittadini poco. Ma, senza scomodare l’ardua categoria della cittadinanza, sarebbe dovuta bastare la matematica. E invece no, anche la matematica è un’opinione. Cosa è la “scelta scellerata” riguardo al prezzo del gas e relative bollette? Quando il prezzo del gas come materia prima divenne alto, altissimo una parte di questo prezzo fu “scontata” al consumatore e assunta dallo Stato che quella parte pagava con il denaro di tutti i contribuenti (o con il debito pubblico).

Prezzi del gas oltre misura chiamarono sconto di Stato sulla bolletta. E lo stesso accadde anche per i carburanti. Oggi il gas come materia prima costa meno, molto meno di quando l’unità di misura arrivava a circa 300 euro l’una. Oggi il gas costa tra i 30 e i 50 euro ad unità di misura. Quindi, passata la tempesta dei prezzi tremendi, secondo logica, matematica logica, viene ritirato lo sconto di Stato. Questa, proprio questo è la “scelta scellerata” secondo professionisti, militanti, fedeli e sacerdoti della lagna perpetua.

Lagna petulante e prepotente

Finita l’eccezionalità dell’aumento del gas, finito lo sconto in bolletta. Questa semplice e civile equazione appare purtroppo a gran parte della gente, organizzata o meno, come equazione sbagliata e punitiva. Si invoca e si pretende altra matematica, quella che contempla altra equazione, quella dello sconto a vita, del per sempre una volta preso. Quella dell’anche se non costa più 300 e neanche 100, ritirare lo sconto di Stato dalla mia bolletta è sacrilegio e scippo (lo “scellerato2 di cui sopra).

Quella odierna della bolletta del gas per cui si invoca sconto per l’eternità è solo piccola parabola di uno status socio-economico nazionale. Infiniti bonus fiscali e di micro-medio-maxi welfare hanno per loro intrinseca natura scadenza. Ma la “gente”, intesa come opinione, elettorato, politica, comunicazione reagisce e pensa all’insegna dello “una volta è per sempre”. E inventa, difende, pretende una matematica dove se il gas aumenta di prezzo lo Stato paga una parte della bolletta, quando poi il gas cala di prezzo lo Stato paga lo stesso una parte della bolletta. La matematica, peraltro corrente-diffusa-narrata, della lagna non solo petulante ma anche e soprattutto prepotente.

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