“Via i gatti, sporcano la chiesa”: è polemica per la richiesta del parroco della Badia di San Savino a Cascina (Pisa) di spostare la colonia felina che vive nei pressi della chiesa. La notizia è stata riportata nei giorni scorsi da Il Tirreno e sulla questione è poi intervenuta l’associazione animalista Aidaa. L’associazione, in una nota, invita il parroco a fare “come Gianni Morandi a Sanremo, dia l’esempio e pulisca“. E ricorda che “le colonie feline sono tutelate prima ancora che dalle normative regionali e locali da una legge nazionale contro il randagismo, la 281/91 che tutela il diritto di territorialità delle colonie, e soprattutto il diritto dei gattari di sfamarli. Maltrattare i gatti, o istigare con le proprie azioni al maltrattamento, è reato punibile con la galera dall’articolo 545 del codice penale”.
I gatti nella chiesa e i gattari…
Per Aidaa “detto questo, esistono anche i doveri dei gattari, che noi siamo certi vengono rispettati scrupolosamente, e comunque prima di simili diktat ci sono diverse strade esplorabili per trovare un punto di civile convivenza. Qualora non sia possibile per responsabilità del religioso esiste anche la possibilità di portare il sacerdote alla sbarra attraverso una formale denuncia”. “Non vogliamo ovviamente che si arrivi a questo – aggiunge l’associazione – ma è una pista che teniamo aperta come estrema ratio”. Aidaa auspica che il parroco “prenda esempio da Gianni Morandi che sul palco di Sanremo a fronte dei danni di Blanco non è stato a far polemica con le mani in mano ma ha preso una scopa e si è messo a pulire il palco”.
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