Uccide un uomo a Genova, poi scappa in chiesa e al parroco dice: “Chiama la polizia, ho ucciso un uomo, ho ucciso un uomo”. Un uomo, 43 anni ‘camallo‘ della Culmv e figura di spicco tra i portavoce di Libera Piazza associazione no vax e no green pass, fatica a parlare mentre entra correndo nella Chiesa dell’Annunziata in centro a Genova poco dopo le 18.
Genova, uccide un uomo e si rifugia nella Chiesa dell’Annunziata
Alcuni minuti prima, al culmine di una lite, ha ucciso Manuel Di Palo di 38 anni. A colpi di pistola proprio a pochi metri dalla chiesa dove si è poi rifugiato all’interno della Basilica. Jean Pascal Colì, il sacrestano, prima lo calma assieme ad un’altra persona “era sconvolto e aveva indosso ancora dei guanti da lavoro”, ha raccontato. Poi chiama le forze dell’ordine che procedono all’arresto.
In Via Polleri, accanto all’Annunziata, nel cuore della Genova antica tra i palazzi dei Rolli e l’Acquario intanto il personale medico del 118 sta provando a rianimare l’uomo colpito dai proiettili della calibro 22. Le sue condizioni sono apparse tuttavia subito gravissime. Nonostante il tentativo di rianimarlo Di Palo è morto. L’arma viene ritrovata poco distante sotto un’auto parcheggiata in piazza Bandiera e presa in carico dalla scientifica.
Sul luogo del delitto è presente il magistrato di turno Eugenia Menichetti mentre il cadavere viene coperto da un telo bianco e la via chiusa al traffico.
Vittima di Casapound ma movente del delitto è la droga
Da una prima ricostruzione la lite, sembrerebbe di natura economica legata a motivi di droga. Alcuni testimoni avrebbero sentito parlare di euro. Tutto è iniziato in Salita San Bartolomeo del Carmine, poco distante da dove è avvenuto l’omicidio, con alcuni colpi di pistola sparati dall’assassino ma andati a vuoto. Quindi i due si sarebbero rincorsi fino in via Polleri dove è stato sparato il colpo fatale a Di Palo. L’uomo ucciso, Manuel Di Palo, era un militante di Casapound.
Nel 2020 era stato condannato assieme ad altre due persone a 8 mesi con la condizionale per un’aggressione con accoltellamento, avvenuta nel 2018, ad un antifascista che stava affiggendo alcuni manifesti poco distante dalla sede genovese di Casapound.
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