Gina Lollobrigida è stata fra le prime a raccontare di essere stata violentata, molti anni prima del Me Too. A stuprarla, secondo quanto rivelato dall’attrice morta ieri, sarebbe stato un giocatore della Lazio con cui aveva avuto una relazione due anni prima, di cui la diva ha scelto di non rivelare il nome. Gli abusi risalgono a quando aveva 18 anni, intorno al 1945.
Il racconto della Lollobrigida
“Un giorno, quando ero ancora una studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma all’uscita di scuola, l’ho visto passare davanti a me mentre stavo aspettando il bus – raccontò –. Mi ha invitato ad una festa per quella stessa sera, mi aveva detto che ci sarebbero stati altri amici, ma quando sono arrivata eravamo soli e lui mi ha offerto da bere. Non ricordo cosa sia successo dopo, so solo che una volta risvegliata mi sono trovata nuda sul suo letto”.
La diva, all’epoca appena diciottenne, era terrorizzata: “Mi ha spiegato di avermi messo a letto perché mi ero sentita male. Una volta tornata a casa ho iniziato a provare vergogna e ho realizzato di essere stata violentata: volevo soltanto dimenticare”, ha spiegato.
L’ammissione del calciatore
Tempo dopo fu lo stesso calciatore a confermarle quanto accaduto: “L’ho rivisto ad una festa tempo dopo e mi ha rivelato di aver abusato di me: sono rimasta sconvolta dalla sua cattiveria. Un tempo lo avevo amato – ha ricordato –. Ho portato con me la vergogna, come se fosse un bagaglio pesante. Ero distrutta”.
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