E’ morto Giorgio Napolitano. Si è spento presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma, alle 19.45 di venerdì 22 settembre. È stato l’11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015, primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato. È stato anche il primo capo dello Stato a essere stato membro del Partito Comunista Italiano. Aveva compiuto 98 anni lo scorso 29 giugno ed era ricoverato da tempo in una clinica romana. Le condizioni dell’ex capo dello Stato erano critiche da diversi giorni.
L’elezione alla presidenza
Napolitano, già senatore a vita dal 2005, era stato eletto Presidente della Repubblica il 10 maggio 2006 con 543 voti. Il 20 aprile 2013 era arrivata la rielezione con 738 voti. Nel gennaio del 2015, aveva rassegnato le dimissioni, diventando Senatore di diritto e a vita quale Presidente Emerito della Repubblica.
Nato a Napoli il 29 giugno 1925, sposato con l’avvocato Clio Bittoni, insieme alla quale ha avuto due figli, Giovanni e Giulio, aveva ottenuto la laurea in giurisprudenza nel dicembre 1947 presso l’Università di Napoli con una tesi in economia politica. Nel 1945, l’adesione al Partito Comunista Italiano, di cui fu militante e poi dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra. La prima elezione alla Camera dei Deputati nel 1953. “Non avrei mai potuto sposare un uomo che, in linea generale, non la pensasse come me”, aveva raccontato Bittoni, a Paola Severini per il libro “Le mogli della Repubblica”.
I messaggi di cordoglio, da Mattarella a Meloni
“La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”. Queste le parole di Sergio Mattarella. “Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze”, ha commentato il Presidente della Repubblica.
“Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, esprime cordoglio, a nome del governo italiano, per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, sen. Giorgio Napolitano. Alla famiglia un pensiero e le più sentite condoglianze”. Questa la nota con cui la premier Meloni ricorda Napolitano.
Il soprannome Re Giorgio
A dargli il soprannome di “Re Giorgio” ci pensò il New York Times, che lo definì “King George”, appellativo che aprì la strada al dibattito se Napolitano fosse stato troppo interventista o se, come altri capi di Stato, avesse esercitato con pienezza i poteri attribuitigli dalla Costituzione.
I riconoscimenti
Nel corso della sua carriera gli sono stati conferiti diversi riconoscimenti accademici honoris causa: la nomina a Professore Onorario dell’Università degli Studi di Trento (2008); le lauree dell’Università degli Studi di Bari (2004), dell’Università Complutense di Madrid (2007), dell’Università Ebraica di Gerusalemme (2008), dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” (2009), della Sorbona di Parigi (2010), dell’Università di Oxford (2011), della Alma Mater Studiorum di Bologna (2012).
Il legame con la città di Napoli
Vivo il suo legame con la città di Napoli, seppur da decenni Napolitano vivesse a Roma, nel rione Monti. La Napoli degli studi giovanili, quella del liceo Umberto, e quella degli amici di sempre, quella dei musei, ma anche quella delle tradizioni, come la tazzina di caffè al Gambrinus, così come non ha mai rinunciato alle sue visite ad uno dei marchi storici della napoletanità, Marinella, dove amava comprarsi le cravatte. Al punto da essersi più volte definito ‘un vero testimonial’ dell’azienda con sede alla Riviera di Chiaia.