Botti e petardi possono essere pericolosi non solo per l’uomo, ma anche gli animali ne soffrono e ogni Capodanno le associazioni ambientaliste mettono in guardia dai rischi. Il rumore di scoppi e esplosioni unito alle luci improvvise gettano nel panico cani, gatti e la fauna selvatica.
Nella serata dell’ultimo dell’anno, un giovane lupo, una femmina di circa un anno, è stato investito e ucciso da un’auto in provincia di Modena. Quando sono arrivati gli operatori del centro di recupero ‘Il Pettirosso’ era ormai già morta. “Ecco una prima vittima, una giovane lupetta investita perché spaventata da quei botti che speriamo portino un pessimo 2023 a chi li fa… Tutto alquanto vergognoso”, ha scritto il centro sui social.
Nei giorni scorsi un altro incidente causato dai botti a danno di un animale domestico: un cane precipitato dal terzo piano di un palazzo, a Trapani, spaventato dal frastuono.
Soccorso dai volontari dell’Oipa, non presentava gravi problemi.
“Per evitare che accadano altri episodi del genere ricordiamo che è fondamentale mettere in sicurezza i propri animali domestici per proteggerli dal rumore assordante dei botti, che terrorizzano non solo cani e gatti, ma anche la fauna selvatica e gli animali che vivono in stalle e fattorie”, ha segnalato l’organizzazione italiana protezione animali, che ha stilato una sorta di decalogo ricordando come spesso anche uccelli e altri animali possono disorientarsi e schiantarsi così contro alberi, muri, vetrate o finire investiti, proprio come successo alla lupa di Modena. Gli animali infatti sono più sensibili ai suoni ad alte frequenze rispetto agli umani.
Il Pettirosso, con il fondatore Pier Francesco Milani, segnala l’assenza di controlli sulle ordinanze che vietano le esplosioni di petardi: “Non capisco perché le fanno se poi non le fanno rispettare, mi sembra una presa in giro”. C’è poi un altro aspetto: “I lupi – ricorda – da noi purtroppo fanno questa fine: o vengono investiti o si prendono la rogna. E pertanto abbiamo la popolazione delle nuove generazioni, soprattutto i cuccioli, che muoiono nel giro del primo anno in una percentuale molto elevata”.
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