Giro di vite sui migranti. Stretta su visti e clandestini, tutele per donne e bambini con strutture speciali, espulsioni più facili, velocizzato il controllo della età per chi si dichiara minore. Impiego della Guardia Costiera negli hotspot.
Questi i punti chiave del nuovo decreto legge sulla immigrazione – il quarto in nove mesi – varato lunedì 27 settembre dal Cdm col proposito di mettere ordine agli sbarchi. Già oltre 132 mila persone sono arrivate in Italia quest’anno. Risolverà tutti i problemi? No. Meglio non farsi troppe illusioni.
Il fenomeno è epocale e l’Italia da sola non può farcela. Serve (almeno) una Europa più consapevole e meno matrigna. Certo, piccoli segnali crescono: Parigi e Berlino qualche apertura l’hanno fatta. Macron ha addirittura dichiarato di avere “una visione comune con Roma”.
Più cauto, ma comunque convergente, il Cancelliere Scholz che ha fatto un passetto in avanti garantendo che non “ostacolerà “ il disegno italiano. Detto questo ci sono delle nebbie che contraddicono l’esultanza (comprensibile) della premier Meloni.
1) IL DECRETO BOCCIATO DAL GARANTE PER L’INFANZIA
Prima sorpresa: nella sua relazione annuale al Parlamento la garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti ha bocciato le norme che riguardano i minori e sembrano cancellare la presunzione di minore età oltre a voler inserire i minori e minorenni nelle strutture per adulti. E ha ricordato che gli adolescenti arrivati quest’anno in Italia rappresentano il 17% degli arrivi e il 12% di loro sono minori non accompagnati. La Garlatti ha detto chiaramente:” I minori non stiano con gli adulti neanche temporaneamente”.
2) ELLY SCHLEIN: GOVERNO TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO
Elly Schlein ha attaccato subito la politica dell’esecutivo in materia di migrazione:” È un governo tutto chiacchiere e distintivo, tutto basato sull’inasprire la repressione. Noi del Pd abbiamo fatto 7 proposte concrete e non abbiamo avuto reazioni da parte delle forze di maggioranza. Ma non mi stupisce: sono 20 anni che le politiche che hanno prodotto disastri sul terreno della accoglienza in questo Paese portano la firma della destra”. Una durezza che lascia presagire forti turbolenze e paletti di ogni genere
3) L’AMAREZZA DELL’EX SINDACA DI LAMPEDUSA
Giusi Nicolini, storica sindaca dell’isola di Lampedusa (2012-2017), destinataria del premio Unesco per la Pace, è tornata all’attacco:” A dieci anni dalla storica visita di Papa Francesco la situazione è peggiorata e di molto. Mi chiedo: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola? Ci sono stati 26.000 morti nel Canale di Sicilia e le politiche verso i migranti sono diventate molto più aggressive”. Una posizione di cui bisognerà tenere in conto. Le promesse non possono cadere nel vuoto.
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