Le ricerche che hanno portato al rinvenimento del cadavere di Giulia Cecchettin erano riprese oggi nella zona del lago di Barcis non su un imput specifici, ma seguendo la procedura di controlli, anche dopo esiti inizialmente negativi, seguita dagli investigatori.
La zona di Barcis si trova infatti lungo la direttrice che avrebbe seguito nelal fuga -tracciata dai varchi elettronici – la Fiat Punto nera di Filippo Turetta con la Fiat Punto nera.
Giulia Cecchettin, la svolta grazie a una telecamera
La svolta nelle indagini è arrivata giovedì mattina in maniera del tutto casuale quando la telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo è stata riaccesa dopo quattro giorni in cui non era operativa per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a registrare i passaggi, pur senza trasmetterli al sistema operativo. Alla riaccensione, dunque, è scattato l’alert per il transito dell’automobile di Filippo. Trattandosi di una zona completamente periferica e per la quale Filippo aveva fatto una deviazione anomala rispetto al successivo rilevamento, alla diga del Vajont, gli investigatori hanno immediatamente iniziato a battere palmo a palmo i dodici chilometri di strada che separano Piancavallo dal lago di Barcis, dove già si era concentrata l’attenzione dei Carabinieri.
Filippo Turetta e l’avvistamento in Austria
Intanto è stato confermato il passaggio della Fiat Punto di Filippo Turetta in Austria. La vettura, mercoledì scorso, è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Lo spiega l’agenzia Ansa da fonte qualificata in conferma di una notizia anticipata da Il Messaggero. Nessuna traccia, invece, per il momento ancora di una presenza anche in Alto Adige, che dista infatti solo pochi chilometri da Lienz.