I funerali di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, si sono svolti oggi, martedì 5 dicembre, a Padova, nella Chiesa di Santa Giustina.
Questa l’omelia del vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla: “Il sorriso di Giulia mancherà al papà Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide e a tutta la sua famiglia; mancherà agli amici ma anche a tutti noi perché il suo viso ci è divenuto caro”.
“Custodiamo però la sua voglia di vivere, le sue progettualità, le sue passioni. Le accogliamo in noi come quel germoglio di cui parla il profeta. Perché desideriamo insieme attendere la fioritura del mondo nel quale finalmente anche i nostri occhi saranno beati”, ha sottolineato il vescovo.
“Non avremmo voluto vedere quello che i nostri occhi hanno visto né avremmo voluto ascoltare quello che abbiamo appreso nella tarda mattinata di sabato 18 novembre. Per sette lunghi giorni abbiamo atteso, desiderato e sperato di vedere e sentire cose diverse. Ed invece ora siamo qui, in molti, con gli occhi, anche quelli del cuore, pieni di lacrime e con gli orecchi bisognosi di essere dischiusi ad un ascolto nuovo” ha detto ancora il vescovo di Padova. Che ha ooi affermato che servono ora “parole e gesti di sapienza che ci aiutino a non restare intrappolati dall’immane tragedia che si è consumata, per ritrovare anche solo un piccolo spiraglio di luce”.
Dal dolore ora è necessario costruire però un sentimento positivo: “La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l’edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona (donna o uomo che sia) e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello alla libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita”, ha detto Cipolla sottolineando che “questo impegno è indispensabile non solo per garantire qualità di vita al singolo individuo ma anche per realizzare quei contesti sociali e quelle reti in cui le persone siano valorizzate in quanto soggetti in grado di dare un contributo originale e creativo”.
Il papà di Giulia Gino Cecchettin, in chiesa ha letto per ultimo una lettera indirizzata alla figlia. Prima di lui ha parlato anche la migliore amica di Giulia. Queste le parole di Gino Cecchettin: “Cara Giulia è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni. Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare”.
“Mia figlia Giulia era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria, allegra e vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma”, ha aggiunto. Gino Cecchettin ha aggiunto: “Il femmincidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle; invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi, fino a perdere la loro libertà, prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo. Com’è può essere successo a Giulia?”.
Poi lancia un messaggio agli uomini: “Non giriamo la testa di fronte ai segnali di violenza, anche i più lievi. Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa coinvolge tutti. Mi rivolgo per primi agli uomini: per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro la violenza di genere”.
Durante la lettura della lettera, la figlia Elena è rimasta sempre abbracciata al papà che al termine ha ricevuto abbracci anche dal presidente della Regione Zaia, dal ministro Nordio e da vari sindaci presenti in chiesa. Lungo applauso invece da parte dei presenti in chiesa.
“Ed ora vola Giulia, vai in alto, vai oltre. Oltre il nero della morte, oltre il rosso del sangue, oltre il bianco del gelo. Oltre l’oppressione, oltre la miseria, oltre gli uomini”. Lo scrive sui social Nicodemo Gentile, il legale per l’associazione Penelope di Elena, sorella di Giulia Cecchettin.
“Sei diventata una farfalla, libera e colorata, come quella di Penelope – aggiunge Gentile – . Senza catene raggiungi la tua adorata mamma (mamma Monica è deceduta un anno fa dopo aver lottato sette anni contro un tumore ndr) in quello spazio nuovo, azzurro e confortante, dove finalmente nessuno potrà più toccarti. Buon volo anima pura e se puoi perdonaci”.
E’ iniziato alle 8.30 l’ingresso delle persone accreditate al varco di polizia in vista dei funerali. Sono oltre 200 le persone tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria, unità speciali antiterrorismo e antisabotaggio che presidiano la zona esterna riservata.
All’interno della Basilica sono entrate poco meno di 1.200 persone. Tutti gli altri hanno assistito alle esequie con due maxischermi all’esterno, uno sul lato destro del sagrato, e l’altro rivolto verso Prato della Valle e l’isola Memmia, la zona centrale della piazza. Stimate le 8mila persone che hanno sfidato il freddo. In un largo perimetro attorno di Santa Giustina le strade sono rimaste off limits, chiuse fino al termine delle esequie. In Veneto oggi è stata proclamata giornata di lutto regionale.
Il feretro bianco di Giulia Cecchettin, con le rose dello stesso colore posate sopra, è uscito dalla basilica di Santa Giustina di Padova alle ore 12.15 accompagnato dai familiari. Sia i sacerdoti sia le autorità hanno appuntato un fiocco rosso sul cappotto. Fuori l’applauso degli oltre 8 mila presenti che hanno affollato il sagrato e Prato dalla Valle. Grande la commozione delle persone che non hanno trattenuto lacrime dopo il discorso finale del padre Gino Cecchettin. Nella piazza hanno suonato i campanelli, agitati con lo scopo di “fare rumore”. Tanti anche gli applausi dei presenti.
Nel giorno del lutto per i funerali di Giulia Cecchettin, le bandiere sono a mezz’asta nelle sedi della Regione Veneto. Il presidente Luca Zaia ha decretato una giornata di lutto regionale, in coordinamento con le Prefetture del Veneto. Zaia ha anche salutato con un lungo messaggio sui social Giulia. Per tutta la notte Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, è stato anche illuminato di rosso.
La diretta dei funerali
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