Dopo essere stato sentito per diverse ore nella caserma dei Carabinieri di Vigonovo (Venezia), il padre di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa insieme all’ ex fidanzato, è stato scortato dai militari fino a casa, a poche decine di metri di distanza. Secondo alcune indiscrezioni, che l’uomo non ha confermato né smentito, Gino Cecchettin avrebbe consegnato ai militari il computer della figlia. “Sto aiutando in tutti i modi i carabinieri a dare le informazioni che a loro servono – ha detto ai giornalisti – Altri elementi a me non li hanno dati. Giulia deve tornare, altro non ho da dire”.
I carabinieri del comando provinciale di Pordenone hanno reso noto stamani che si sta procedendo con “attività sulla base delle segnalazioni ricevute, ma a oggi non c’è alcun riscontro della presenza dei due soggetti nel territorio. Si può presumere che il passaggio in un’area pordenonese, nella notte tra sabato e domenica, sia stato soltanto un transito e non una permanenza. C’è stato, in effetti, un unico rilevamento di targa, in provincia di Pordenone, nella zona di Caneva, in orario notturno, pochissime ore dopo la scomparsa”. “Le segnalazioni di avvistamenti dell’auto ricevute in seguito non hanno invece avuto riscontro – precisano dal comando friulano dell’Arma – Sono state, dunque, archiviate come senza esito. Le ricerche sono in atto finché non viene trovata la vettura in territorio italiano o estero. I dati di ricerca sono inseriti nei nostri terminali e il pattugliamento è costante”.
Giulia non doveva arrivare al giorno della laurea in ingegneria biomedica, prevista per domani, perché questo avrebbe significato un punto di non ritorno nel rapporto con l’ex fidanzato, visto che la 22enne sarebbe rientrata a Vigonovo solo nei fine settimana. È l’ipotesi che sta prendendo piede per spiegare la sparizione quattro giorni fa dei due ragazzi senza che vi siano state più tracce della loro presenza.
Una convinzione che oggi Elisa Camerotto, la zia di Giulia, esterna senza reticenze ai giornalisti. “Filippo non era contento che Giulia si laureasse domani – dice – perché temeva che si potesse allontanare da lui”.
La donna delinea un’immagine non edificante del ragazzo, meno brillante dell’ex negli studi e con il quale la nipote aveva interrotto da mesi il rapporto sentimentale proprio per il suo carattere.
“Era molto possessivo e giocava con lei ricattandola emotivamente per continuare a vederla. Lei era buona e cedeva – sottolinea – perché sapeva che lui era tanto solo e calcava molto su questo fatto dicendo ‘se te ne vai anche tu io non ho più nessuno””. Un rapporto del 22enne ossessivamente morboso, tanto che, ripete la zia, “si mostrava felice solo quando era con lei”. L’iter per la laurea di Giulia è ora congelato perchè la ragazza non aveva completato l’ultimo step amministrativo, quello dell’inserimento dell’ultima versione della sua tesi nel sistema dell’Università di Padova. Mentre i Carabinieri definiscono anche i minimi particolari del quadro psicologico della ex coppia, continuano gli accertamenti e le ricerche. Oggi i familiari più stretti della ragazza – lo zio, il padre e i due fratelli – sono stati sentiti in caserma per ore. Con la dignità e la calma apparente che lo ha sempre contraddistinto, papà Gino non si è sottratto ai giornalisti alla fine dell’audizione.
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