“Io vorrei sapere cosa avevano da fare i Carabinieri alle 11 e passa di sera a Vigonovo, quattro case e due capannoni…”. Telefonata del mattino di cittadina allusivamente indignata a radio 24. Un campione, solo un piccolo ma nitido campione di umore pubblico in via di espansione. Un umore fatto di presunzione che non fatica a diventare protervia. E che si compiace di vestirsi, travestirsi, da attenta vigilanza dei cittadini verso le istituzioni, lo Stato, il Potere, i Poteri, I vari “Loro”.
Dunque nella notte in cui Giulia Cecchettin viene crudelmente a più riprese picchiata, accoltellata, e infine uccisa dal “bravo ragazzo”, c’è chi vede il primo episodio del calvario cui viene sottoposta Giulia. Vede un litigio, una donna caricata a forza in auto. Vede e chiama il 112. Non sa dire della targa, segnala solo l’episodio. Nessuna pattuglia dei Carabinieri va sul posto. Col senno di poi, ma solo col senno di poi, in quella telefonata al 112 c’è il primo fotogramma del lungo film dell’omicidio. Ma quel che si leva non è addolorato rammarico, è invece l’ignoranza informata, la maledetta e dominante ignoranza informata. Quella che “denuncia”: perché i Carabinieri non sono andati? Che altro avevano mai da fare? Quella che ad ogni ora di ogni giorno per ogni fatto di cronaca, economia o quel che sia di una cosa è sicura: i cittadini sono sempre lasciati soli, abbandonati da chi è “in colpa”, istituzionalmente in colpa.
La signora che telefona alla radio e dice: i Carabinieri, dove mai erano i Carabinieri crede di sapere, pretende di sapere, esige di essere in grado di sapere. Ha saputo della telefonata al 112. Di questo ha avuto pubblica informazione. Di suo la signora ci mette le nozioni sballate “quattro case e due capannoni” (Vigonovo da 10 mila abitanti). Soprattutto di suo ci mette la valutazione ignorante di cosa possano o non possano fare le pattuglie dei Carabinieri, di cosa debbano fare, come muoversi, quante siano…Favorito dalla titolazione finto asettica della comunicazione di carta stampata, tv, social vari si verifica lo slittamento e poi lo scivolamento logico-umorale: i Carabinieri non sono andati, se andavano…
Questa maledetta e dominante (in ogni campo) ignoranza informata appunto ignora e ama ignorare soprattutto la realtà, il reale. Non a tutte le segnalazioni e telefonate può corrispondere l’invio di una pattuglia, non nel mondo reale almeno. Ma in quello del rancore anti istituzionale, del mugugnamento travestito da riflessione, dell’incompetenza vestita da civica virtù, in una parola dell’aprire la bocca e dargli fiato…In questo mondo che è purtroppo quello della cultura dominante (questa è la vera egemonia culturale, altro che quella della sinistra o destra politica) c’è una pattuglia dei Carabinieri che latita e manca e la “colpa” della morte di Giulia non è solo di Filippo Turetta ma anche un po’ di chi la pattuglia non ha mandato. Manca solo il “signora mia non ci sono più i Carabinieri di una volta…”. E’ l’effetto ignoranza informata, quello per cui il motteggio da bar e la chiacchiera da cortile è diventato niente meno che cittadinanza attiva.
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