Continuano le ricerche di Giulia Cecchettin e del suo ex fidanzato Filippo Turetta, i due giovani scomparsi nel nulla dalla tarda serata di sabato 11 novembre. I carabinieri di Venezia si stannno concentrando sulle telecamere di videosorveglianza presenti in strada per ricostruire il percorso della Fiat Grande Punto nera a bordo della quale sono di fatto spariti i due ragazzi.
Entrambi i cellulari dei giovani risultano spenti e l’ultimo Whatsapp inviato dalla giovane è delle 22.44 di sabato alla sorella. Uno scambio di battute, su capi di abbigliamento. Ciò che si sa è che la ragazza aveva lasciato il fidanzato recentemente e che però, dopo aver salutato il padre sabato sera dicendo che sarebbe uscita con gli amici, lo avrebbe incontrato in un centro commerciale per poi salire in macchina con lui, non è chiaro se costretta o volontariamente.
Alle 23.15 di sabato è arrivata una chiamata al 112 di un uomo che in un parcheggio a pochi metri da casa di Giulia ha visto due ragazzi litigare in un’auto. “Smettila così mi fai male” gridava la ragazza, mentre l’amico strattonandola, la faceva rientrare in auto. Quando sono arrivati i carabinieri sul posto l’auto non c’era più, ma in quel momento non è partito alcun allarme perché non si sapeva nulla della scomparsa dei due ragazzi.
Ieri, lunedì 13 novembre, si è aggiunto un nuovo inquietante tassello al giallo: nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, proprio dove era passata l’auto del ragazzo dopo il litigio nel parcheggio, sono state trovate nove grandi chiazze di sangue. La strada è stata chiusa per cinque ore, il Nucleo investigativo e la Scientifica hanno fatto i rilievi, non si sa ancora se quel sangue sia collegato alla scomparsa dei ragazzi, saranno gli esiti degli esami a rivelarlo.
Le indagini puntano anche a ricostruire la personalità di Filippo, tipo chiuso e introverso, profondamente scosso dalla decisione di Giulia di lasciarlo qualche mese fa. La ragazza aveva chiuso quella relazione perché voleva concentrarsi negli studi dopo aver passato un anno difficile per la perdita della mamma. Giovedì infatti dovrebbe discutere la tesi e laurearsi in Ingegneria Biomedica a Padova. Poi l’obiettivo era partire per una scuola di disegno a Reggio Emilia.