Ha messo a punto un “disegno criminoso” per incastrare il nuovo compagno della ex moglie facendo in modo che risultasse in possesso di cocaina. Non si sa attraverso chi né come – le indagini non lo hanno chiarito – ma è riuscito a piazzare la droga nell’auto della vittima (la cui unica “colpa” sarebbe stata quella di aver cominciato una relazione con l’ex moglie) e a far sì che questa venisse controllata dai militari, provocandone quindi l’arresto in flagranza di reato.
Il piano e la cocaina nell’auto
Protagonisti di questa vicenda sono due personaggi molto conosciuti e stimati della politica barese. Entrambi accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La vicenda ha inizio nel 2014, quando un imprenditore della provincia di Bari, residente nel capoluogo pugliese, nuovo compagno della ex moglie, denuncia l’ex per minacce e stalking nei suoi confronti. Pochi giorni dopo, il controllo della finanza e il successivo arresto in flagranza, in quanto trovato in possesso di oltre 20 grammi di cocaina. In casa fu trovato e sequestrato un “bilancino di precisione” che alla fine si rivelò essere semplicemente una bilancia per alimenti. Tre anni dopo l’imprenditore fu assolto con formula piena e, dopo la sentenza, denunciò il nuovo compagno dell’ex per calunnia.
Ma c’è un testimone…
L’intervento di un testimone, nel 2020, ha dato vita all’indagine. Insieme ai due avvocati è imputato anche l’ex finanziere che coordinò la perquisizione. Intervenuto nel processo a carico dell’imprenditore come testimone, avrebbe chiesto all’imprenditore 15mila euro per consegnargli una lista di domande che l’avvocato avrebbe potuto porgli in udienza per smontare l’accusa di spaccio.
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