Il cane bruciato vivo dal suo padrone a Palermo è morto, il Comune sarà parte civile

Dopo la morte del cane Aron, bruciato vivo dal suo padrone martedì scorso in piazza Croci a Palermo, interviene anche il sindaco, Roberto Lagalla, che preannucia che “il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda”.

L’annuncio della morte del cane Aron

A dare la notizia della morte del pitbull bruciato vivo in piazza a Palermo è stata la Lav locale sul proprio profilo Facebook: “Ci hanno appena chiamato dalla clinica – si legge nel post, – Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”.

“Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora – afferma la consigliera della Dc al Comune di Palermo, Viviana Raja – vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione”.

Le parole del sindaco di Palermo

“La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle – afferma il sindaco in una nota – provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda”.

Lagalla inoltre rimarca come “grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”. 

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Filippo Limoncelli