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Il cold case di Napoli: ucciso per aver urtato con una bandiera il fratellino del boss

Era il 2006 ed era la sera dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia al Mondiale in Germania: quella sera a Napoli ci fu un un omicidio che con il passare degli anni divenne un cold case. Assassinato per avere involontariamente colpito il fratello di due camorristi mentre stava sventolando la sua bandiera per festeggiare la vittoria della nazionale di calcio ai Mondiali. Di quell’omicidio, avvenuto il 9 luglio di 13 anni fa davanti a un bar di Corso Chiaiano, in presenza di moltissimi testimoni, due dei quali rimasti anche feriti, sono ora accusati due fratelli di 45 e 43 anni. Entrambi figli del capo dell’omonimo gruppo camorristico legato al clan Lo Russo. 

Il cold case di Napoli

Uno dei due fratelli disse che il ragazzino venne colpito con l’asta della bandiera mentre era seduto su uno scooter, davanti a un bar di corso Chiaiano. L’adolescente reagì insultando la vittima, il quale replicò colpendo con una manata il parabrezza del motorino, mandandolo in frantumi. Dopo un breve passaggio a casa per verificare come stava la moglie incinta l’uomo tornò al bar teatro dello screzio davanti al quale poco dopo giunse un gruppo di persone in sella a tre scooter. C’era anche il ragazzino e lo vide indicare ai suoi amici colui che l’aveva colpito accidentalmente prima di rompere il parabrezza dello scooter: uno di questi tirò fuori una pistola e iniziò a sparare, più volte.

La morte per vendetta

Il killer si giustificò col boss dicendo che voleva solo dare una lezione, sparando alle gambe, ma di averlo poi ucciso perché l’uomo tentò di strappargli la pistola (cosa non vera) e anche perché temeva che potesse vendicare la morte del fratello. La vittima, infatti, non aveva direttamente a che fare con la malavita della zona, ma suo fratello era stato ucciso il 19 maggio 2004, in un agguato. Alla fine nessuna pista mafiosa. Si è trattato di un delitto per una stupida vendetta.

Forse dovresti anche sapere che…

Alessandro Avico

Classe 1984, direttore responsabile di Blitz quotidiano dal 2022, lavoro per questa testata sin dalla sua fondazione. Prima come collaboratore, poi come redattore, caposervizio e vice direttore. Mi occupo principalmente di politica e di cronaca cercando sempre di fornire al lettore uno spunto diverso sulle notizie più importanti e curiose.

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