Il nuovo piano pandemico, rispettoso della libertà e dignità individuali: ecco cosa prevede

Abbiamo il nuovo piano pandemico. Mancava da anni. Ci stiamo preparando a nuove emergenze. Scopo: evitare, se possibile, la figuraccia emersa con la pandemia del Covid-19. Dopo mesi di tiramolla, di rimpalli Regioni-Ministero della Salute, di difficili negoziati di 190 Paesi sotto l’egida della OMS (che ha ritardato nel dichiarare la pandemia accettando passivamente le informazioni farlocche di Pechino), è stato messo nero su bianco un piano che spazza via DPCM, Lockdown e terrorismo mediatico. Seppellita l’era dei diritti asfaltati. Stop al dogma dei vaccini e ai toni utili a generare discriminazioni. Così almeno si spera.

I punti salienti del nuovo piano pandemico

  • 1. Sarà fatta una campagna di informazione che userà toni prudenti. Occhio soprattutto ai tele-virologi, specie a quelli  raccomandati dai partiti.
  • 2. Le informazioni dovranno essere divulgate dalle istituzioni preposte con un linguaggio semplice e chiaro.
  • 3. Stop all’utilizzo di atti amministrativi che non rispettano la dignità personale, che restringono le libertà.
  • 4. Stop al dogma dei vaccini, non saranno i soli a contrastare la pandemia.
  • 5. Il paziente avrà riconosciuta l’autonomia decisionale.

Covid, 7 milioni di morti nel mondo

È il caso di ricordare che la pandemia ha provocato nel mondo oltre 7 milioni di decessi. “Ma il vero bilancio delle vittime e più alto, con stime fino a tre volte di più a livello globale”. Così ha scritto sui social Maria Van Kerkhove, direttrice della preparazione e la proiezione delle epidemie e pandemie all’ OMS. Ha aggiunto la direttrice: ”La pandemia non costituisce più una minaccia per la salute pubblica di portata internazionale, ma è ancora una minaccia globale”. Anche se i ricoveri Covid registrano una discesa, la pressione sugli ospedali non accenna a diminuire per via dell’influenza. Tuttavia si stanno vedendo “polmoniti gravi” non dovute al Covid ma alle conseguenze delle influenze anche nelle terapie intensive ( fonte Fiaso, presidente Giovanni Migliore).

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Enrico Pirondini