Favola a lieto fine: da sacerdote a sposo in chiesa. Santa Sede e Sacra Rota hanno dato il via libera. E così don Achille Melegari, 63 anni, parroco a Reggio Emilia per trent’anni, ha potuto convolare a nozze con Geraldina Bellassai, 62 anni, per la quale sei anni fa aveva rinunciato al sacerdozio. Il fatto all’epoca suscitò (comprensibilmente) enorme clamore in tutta la Diocesi di Reggio-Guastalla.
La coppia si unì in matrimonio in Comune. Ma per celebrare il rito in chiesa don Achille ha dovuto attendere la speciale dispensa della Santa Sede e Geraldina il disco verde del tribunale apostolico della Sacra Rota, organo giudiziario della Curia romana (giudici nominati dal Papa ). L’attesa non è andata delusa.
Così domenica 24 Achille e Geraldina hanno compiuto il grande passo in una chiesa a Cavola di Toano nell’Appennino Reggiano. Come riferisce Daniele Petrone sul Carlino:“ È stata una cerimonia in gran segreto, con pochi invitati, nessun famigliare dei due ( coi quali non hanno più rapporti dopo la loro scelta ) e solo due fedelissimi sacerdoti rimasti amici dell’ex collega d’Omelia. Achille ha atteso la sua sposa vestito con un abito grigio perla e t-shirt bianca sportiva sotto la giacca. Geraldina è arrivata in total black. Ha detto Dina scherzando:” Stavolta ho messo io l’abito talare. Dopo il recente matrimonio in bianco ho deciso di cambiare per scaramanzia.”
Geraldina ha confermato la sua schiettezza peraltro già nota nel suo libro :” Ho sposato un prete”, scritto e pubblicato nel 2021 in cui Dina ha denunciato i soprusi subiti in Diocesi (“ Mi hanno tolto il lavoro in una casa protetta gestita da suore”). Dina è anche diventata nota perché per lungo tempo è stata la guida dei City Angels ( i volontari di strada di emergenza dal casco blu e dalla giubba rossa che aiutano i senzatetto, migranti, tossicodipendenti e prostitute).
Un sogno realizzato
Don Achille e Geraldina, come hanno sempre raccontato avevano il sogno di sposarsi in chiesa, da ossequiosi credenti e cattolici. Dina in particolare ha detto:” La nostra unione ora è completa. Alla faccia di chi faceva le scommesse in parrocchia e al bar su quanto sarebbe durata la nostra relazione ma alla fine l’amore trionfa sempre”.
Per Achille è stata “ la giornata più bella della mia vita, è stato un momento intenso tenere la mia Dina per mano, guardarla negli occhi e pronunciare il fatidico Sì”. È il caso di ricordare che Achille Melegari era diventato sacerdote nel 1991 dopo aver lasciato il suo lavoro da programmatore informatico per seguire la chiamata di Dio. Poi la scelta coraggiosa di abbandonare la missione pastorale.
Il dramme della solitudine dei preti anziani
Con questo matrimonio Achille non vuole essere un simbolo di una apertura ai matrimoni dei preti, anche se lui si sente più vicino al pensiero della chiesa orientale. E aggiunge:” I sacerdoti oggi, per la carenza di vocazioni, devono gestire 10-12 parrocchie. Tenere i rapporti umani è diventato difficile. La solitudine si fa sentire specie per i preti anziani. Non vedo gran felicità sui loro volti, perché non hanno una figura d’appoggio come potrebbe essere una moglie. L’impianto di una parrocchia non è stato pensato per la vita di un prete sposato ci vorrebbe una grande rivoluzione, ma credo che oggi non si è ancora pronti”.