Il ritorno del Covid, spinto dalla variante Kp3, ha colpito diversi cittadini in questa prima fase estiva. L’incidenza di nuovi casi di infezione da SarsCov2 è in lieve aumento, ma rimane a livelli bassi e l’impatto sugli ospedali è stabile. Secondo l’ultimo monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’ISS, al 10 luglio 2024 l’occupazione dei posti letto in area medica è del 1,6% (1.006 ricoverati), mentre in terapia intensiva è del 0,5% (43 ricoverati).
L’ultimo monitoraggio
L’indice di trasmissibilità (Rt) è pari a 1,00, stabile rispetto alla settimana precedente. L’incidenza dei casi Covid-19 nel periodo 4-10 luglio 2024 è di 9,4 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (6,5 casi per 100.000 abitanti).
L’incidenza dei casi è aumentata nella maggior parte delle regioni, con il Lazio che ha riportato il tasso più elevato (18 casi per 100.000 abitanti) e le Marche il più basso (<0,5 casi per 100.000 abitanti). I dati preliminari di giugno mostrano un incremento della variante KP.3, che rappresenta il 31,7% dei sequenziamenti rispetto al 25,6% di maggio.
Le nuove varianti in autunno
Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, ha sottolineato che siamo di fronte a una piccola ondata estiva, che potrebbe precedere ondate più preoccupanti in autunno. Ricciardi ha ribadito l’importanza di una strategia coordinata a livello nazionale e regionale per evitare la diffusione del contagio, criticando le misure estemporanee prese da singole categorie o individui.
I sintomi della variante KP.3 sono simili a quelli del Covid-19: febbre, tosse, difficoltà respiratorie, affaticamento, dolori muscolari, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto, mal di gola, congestione, nausea, vomito e diarrea. La fase acuta dei sintomi può durare fino a una settimana, ma gli effetti come stanchezza o malessere possono persistere per settimane. Il comitato consultivo per i vaccini della FDA ha raccomandato di aggiornare i vaccini Covid per l’autunno per renderli più efficaci contro la variante JN.1, da cui si è evoluta KP.3.