Il Viminale costringe il Comune di Milano a interrompere la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali

Il Comune di Milano è stato costretto a interrompere le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. Questo, a quanto si apprende, in funzione di una circolare del ministero dell’Interno e una precisazione della Procura di Milano che ha costretto l’amministrazione ad interrompere, salvo nel caso di bimbi nati all’estero da due madri, la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Il riferimento è a una sentenza della Cassazione di fine dicembre alla quale il Viminale chiede di adeguarsi.

Milano, stop alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali

La prefettura, per chiedere l’interruzione delle trascrizioni, ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione medicalmente assistita, consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso. Una legge che vieta anche la maternità surrogata. Di fronte a questa circolare, il sindaco Sala non ha potuto fare altro che sospendere le registrazioni. Lo stesso sindaco di Milano oggi ha subito incontrato le famiglie ‘arcobaleno’ e i loro rappresentanti e ha spiegato loro questa difficoltà. Sala ha però anche confermato che questa diventerà una sua “battaglia politica” con il governo.

E che si tratti anche di una “battaglia politica”, lo testimonia la nota diffusa dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Matteo Forte. “Sala ha piegato il diritto alle sue battaglie ideologiche” ha commentato Forte. “A onor del vero – ha aggiunto – non è che si scopra oggi l’illegittimità di quell’atto rivendicato dal palco del Milano Pride. Il sottoscritto, infatti, già all’indomani di quelle dichiarazioni il 5 luglio scrisse una lettera al Prefetto, che mi rispose il primo febbraio scorso dichiarando di aver proprio interessato il Viminale della questione. Che la mia iniziativa abbia contribuito all’esito di oggi, poco mi interessa. Mi interessa invece che abbia vinto il diritto”.

Famiglie arcobaleno: decisione dolorosa e ingiusta

Sulla vicenda è intervenuta in serata anche Alessia Crocini, presidente di “Famiglie arcobaleno“. “Il sindaco di Milano ha dovuto cedere al pressing del governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta”, ha detto Crocini. “Il sindaco Sala ci ha comunicato che bloccherà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita italiani con due mamme, come garantito negli ultimi anni nel capoluogo lombardo”. “Siamo consapevoli – ha aggiunto Crocini – di quanto questo governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia”. Ma “i bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni – ha aggiunto – se ne facciano una ragione”. 

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Filippo Limoncelli