Imprenditore messo in ginocchio dalla pandemia si rivolge a un usuraio che gli chiede un tasso del 40%

La pandemia ha inflitto un duro colpo alle finanze di un imprenditore napoletano, che ha visto crescere le spese e calare gli affari. In cerca di sostegno finanziario, si è rivolto a un usuraio, accettando un prestito iniziale di mille euro con un tasso d’interesse del 40%. Tuttavia, il vortice degli interessi non ha mai accennato a placarsi, nonostante la vittima garantisse ampiamente la restituzione del prestito e degli interessi. Dopo circa tre anni, l’imprenditore si è ritrovato a pagare oltre 26mila euro al suo finanziatore, a fronte di un prestito effettivo di 5.700 euro. Vincolato da un cappio di debiti in costante aumento, ha deciso di denunciare la situazione ai carabinieri. Questi ultimi, dopo aver raccolto la testimonianza dell’imprenditore, hanno pianificato un’operazione per catturare l’usuraio sul fatto. Il piano è stato messo in atto durante il pagamento di una delle rate mensili al creditore. Con i carabinieri che lo accompagnavano, l’imprenditore si è presentato all’incontro, con i militari camuffati tra i pedoni e i clienti dei negozi. Quando la somma è stata consegnata all’usuraio, è scattato il blitz e il 40enne napoletano è stato arrestato. Nella sua abitazione sono stati trovati oltre 50mila euro in contanti. Attualmente si trova in carcere, in attesa di giudizio per le sue attività illegali.

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Filippo Limoncelli