Uno striscione per sensibilizzare verso la tragedia dei migranti morti a Cutro, che invece è costato molti guai a una squadra dilettantistica bergamasca, che si è vista multare e squalificare alcuni componenti per aver esposto, appunto, la scritta a centrocampo.
Domenica scorsa, prima del fischio d’inizio della partita, i giocatori dell’Atlethic Brighela – una società molto attiva anche nel sociale – si sono schierati a centrocampo con l’arbitro e gli avversari padroni di casa, il River Negrone, in una partita del Girone B di Terza Categoria. Applausi e foto di rito con pensiero al dramma di Cutro e uno striscione recante la scritta ‘Cimitero Mediterraneo, basta morti in mare’.
Invece è giunta a sorpresa la decisione del Giudice sportivo della Delegazione di Bergamo: multa da 550 euro e squalifica per il capitano e i dirigenti, rei di aver esposto ugualmente lo striscione nonostante l’arbitro avesse detto no, pur senza impedire fisicamente la cosa.
“Prima dell’incontro, il capitano della società A.S.D. Athletic Brighela, sig. Pietro Rota, chiedeva al direttore di gara di essere autorizzato a introdurre ed esporre sul terreno di gioco uno striscione, a detta dello stesso non a contenuto politico – si legge nel comunicato del Giudice Sportivo –. Di contro, l’Ufficiale di gara, non autorizzava la richiesta. Dopo aver regolarmente fatto ingresso sul terreno di gioco, al capitano dell’A.S.D. Athletic Brighela veniva consegnato il predetto striscione dai tesserati posizionatisi sulla propria panchina, non individuati a referto dall’arbitro. Lo striscione, a quel punto, veniva esposto al pubblico per una ventina di secondi da tutti i calciatori della citata società, ma non da quelli del’A.S.D. River Negrone, disattendendo così le indicazioni dell’Ufficiale di gara”.
Il club, attraverso lo stesso post pubblicato sui propri canali social, ha fatto sapere pubblicamente il proprio intento: “Il pomeriggio è cominciato rimarcando la posizione dell’Athletic Brighéla e della squadra River Negrone sulle questioni umane che da troppo stanno caratterizzando il nostro paese in modo negativo – si legge – Dopo quella che i nostri politici seguitano a chiamare “tragedia” ed è invece risultato di scelte ben precise, ribadiamo che noi non ci stiamo. BASTA MORTI IN MARE! BASTA INDIFFERENZA!”.