Incidente Casal Palocco, c’è una supertestimone che potrebbe fare chiarezza su quanto accaduto. Si tratta di una giovane di 20 anni che al momento dello schianto si trovava a bordo della Lamborghini.
La ragazza era in auto con gli altri 4 youtuber ed era salita a bordo solo un chilometro prima dell’impatto con l’auto della mamma di Manuel Proietti.
Si tratta di un’amica di Matteo Di Pietro e degli altri, estranea al mondo dei social. Per questa ragione, la sua testimonianza è ritenuta attendibile dai Carabinieri. Ora si spera che la giovane possa ricordare elementi utili a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Le sue parole serviranno a capire se chi stava guidando era impegnato o meno a girare video per il canale YouTube TheBorderline ora chiuso.
Incidente Casal Palocco, il piccolo Manuel indossava le cinture?
Si indaga, intanto, su velocità dei veicoli e dinamica del sinistro, ma è anche da verificare se il piccolo Manuel Proietti indossasse la cintura di sicurezza.
Narcotest più approfondito su Matteo Di Pietro
“Verificare quando Matteo Di Pietro ha assunto cannabinoidi e in quale quantità”. E’ la richiesta che i pm della Procura di Roma hanno trasmesso agli investigatori per quelli che tecnicamente vengono definiti “esami di secondo livello”. Obiettivo è cristallizzare la posizione dell’indagato su questo aspetto dopo che nel suo sangue sono state individuate tracce di sostanze stupefacenti.
Un narcotest quindi più approfondito dopo quello fatto nell’immediatezza dell’evento. Al ventenne Youtuber la Procura di Roma contesta i reati di omicidio stradale e lesioni. Di Pietro non è però stato ancora ascoltato dai magistrati. Non è escluso che gli inquirenti stiano attendendo i risultati della consulenza disposta sul cellulare del giovane e su quelli delle persone che erano con lui sul Suv Lamborghini il 14 giugno scorso.
Per chi indaga, dalle verifiche sui device potrebbero arrivare risposte importanti sulle comunicazioni intercorse tra il gruppo di youtuber sia nelle fasi precedenti che in quelle successive al tragico impatto.
Chat e video che potrebbero finire negli atti dell’indagine così come il materiale acquisito nel corso di una serie di perquisizioni effettuate nei giorni scorsi nelle abitazioni dell’indagato e dei suoi amici e nella sede della società Theborderline riconducibile al collettivo delle “performance folli” seguite online da oltre 600 mila follower.
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