Un uomo di 45 anni di nazionalità marocchina è stato fermato per l’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa ieri, 4 settembre, con una serie di coltellate nell’androne di un palazzo a Roma, in zona Trionfale. L’indagato in passato ha avuto una relazione con la 52enne. L’uomo è stato bloccato dagli uomini della Squadra Mobile che ieri hanno ascoltato in Questura, in coordinamento con la Procura, una serie di sospettati.
In base a quanto si apprende, l’uomo è stato fermato nel corso della notte non lontano dal luogo dell’omicidio. La Polizia lo ha trasferito nel carcere di Regina Coeli. Nei suoi confronti è stato applicato il provvedimento di fermo di indiziato di delitto per l’accusa di omicidio volontario.
Rossella Nappini è stata uccisa a coltellate nel palazzo dove viveva, nel quartiere Trionfale. I primi a dare l’allarme sono stati i suoi vicini e alcuni ragazzi quando hanno visto il suo corpo riverso in terra nell’androne con diverse ferite all’addome, procurate da un’arma da taglio. In tanti sostengono di aver sentito delle urla nei minuti precedenti all’omicidio. “Basta, ti prego, fermati”, avrebbe detto la donna al suo assalitore. Quando i condomini si sono affacciati al balcone era troppo tardi e c’era già il cadavere della 52enne nel sangue.
L’infermiera aveva due bambini, era separata e viveva al civico 61 di Via Allievo. A riferirlo è l’amministratore del palazzo che spiega come la donna si era trasferita a casa della madre 80enne. Lì, a poca distanza, il suo posto di lavoro il San Filippo Neri.