L’inflazione non è solo la tassa più iniqua che ci sia (questo lo dicono tutti) è anche acido corrosivo delle nazioni, paesi, società. Acido corrosivo non solo del consenso per i governi e per la stabilità degli Stati, è acido corrosivo e demolitorio della stessa pace sociale e convivenza civile. Inflazione scatena, libera, provoca accaparramento, speculazione, rancore, odio, arricchimenti e impoverimenti reciproci e inversamente proporzionali. L’inflazione che oggi conosciamo viene da lontano, è profonda. Non solo il prezzo delle materie prime cresciuto su scala planetaria e accresciuto dalle filiere che fanno appunto, non di rado spudoratamente, i prezzi.
Anche e soprattutto, dalla crisi finanziaria del 2008 al triennio della pandemia, le migliaia e migliaia di denaro stampato da Stato e governi e Banche centrali a sostegno delle economie e delle popolazioni. Anche il denaro è una merce e se ce n’è iper abbondanza in giro, il suo valore scende rispetto a quello delle altre merci. Nessuno sa davvero, qui e oggi, sul pianeta come affrontare, governare, restare in sella e non farsi disarcionare da un’inflazione che monta fino lambire, anzi toccare le condizioni materiali di consumo e risparmio di redditi comunemente definiti medio-alti. Nessuno sul pianeta, nessuno, nel nostro piccolo, qui in Italia.
Giorgia Meloni che pur, malgrado i suoi alleati Salvini, Tajani e non poco di Fratelli d’Italia, governa senza far bancarotta (scusate se è poco…) di fronte all’irrompere e dilagare dell’alluvione-inflazione ha istintiva reazione, quella del “é colpa sua”. Sua di chi? Della Banca Centrale, delle Banche Centrali, delle Banche, della Ue, della Commissione europea, degli antipatizzanti dell’Italia, delle quinte colonne anti italiane. Reazione da panico. Istintiva come quella di chi alla maestra indica come colpevole il compagno di banco. E altrettanto infantile e infondata.
Inflazione vuol dire disagio e protesta di massa. Nella Storia con esiti quasi automaticamente reazionari. Ma non distraete la Schlein con questi particolari. Un’ebbrezza ha colto la leader del Pd che alla sua ultima uscita pubblica proclama “piazza per tutti”. E giunge al dunque di un percorso politico e culturale dove c’è la congiunzione non tanto co M5S quanto con il “gentismo” come interpretazione furbetta del socialismo. Eccola la parabola: indignazione furor di popolo contro il sistema e la politica di Tangentopoli, quando facevano man bassa di denaro pubblico “loro” e solo “loro”.
Verranno nei decenni successivi i Bonus, il Reddito di Cittadinanza e i Bonus edilizi e quindi, finalmente, a far man bassa di denaro pubblico saranno ammessi tutti o quasi, anche “noi” e non solo “loro”. Questa è la Conte-economy, qui approda, anzi qui ha sempre dimorato, Elly Schlein. Che ora gode dell’ebbrezza, non già ubriacatura ma non più sobrietà, che le viene dall’illusione (in fondo ignorante più che ingenua) che l’acido corrosivo dell’inflazione corroda lo Stato e il Sistema degli “altri”.
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