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Insegnante denunciato per concussione, chiedeva soldi ai migranti per agevolarli nell’esame di italiano

Un insegnante di 45 anni avrebbe chiesto soldi a immigrati particolarmente bisognosi di un permesso di soggiorno di lungo periodo. Soldi che servivano per agevolarli nel superamento degli esami di italiano. L’uomo ora è stato raggiunto da un’ordinanza interdittiva di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per un anno. Ad emetterla è stato il gip di Milano su indagini della Guardia di Finanza. 

Insegnante denunciato per concussione, chiedeva soldi ai migranti per agevolarli nell’esame di italiano 

Gli stranieri padroneggiavano già la lingua e con tutta probabilità avrebbero superato l’esame. Per questa ragione, l’insegnante è stato denunciato per concussione. Secondo la normativa sull’immigrazione, infatti, chi supera un esame di lingua ‘A2’ ovvero di padronanza della lingua compatibile con la licenza elementare, può chiedere un rinnovo del permesso di soggiorno per un maggiore numero di anni.

“In particolare – si legge in una nota della Gdf – la complessa attività investigativa, condotta dai militari della Compagnia di Magenta, ha riguardato gli esami di lingua italiana svolti in un istituto scolastico dove l’insegnante prestava servizio”. Gli esami venivano “sostenuti da soggetti extracomunitari allo scopo di conseguire la certificazione di conoscenza della lingua italiana necessaria per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno decennale anziché biennale”.

L’insegnante chiedeva tra i 50 e i 200 euro

Il docente richiedeva il pagamento di una somma variabile tra i 50 ed i 200 euro al fine di facilitare il superamento della prova. L’insegnante, in particolare, si rivolgeva a soggetti che, a causa dello stato di assoluto bisogno del rinnovo del titolo di soggiorno, accettavano le richieste concussive”. L’istituto in cui sono avvenuti i fatti è una succursale di Magenta (Milano) di un complesso con sede a Legnano (Milano). Le voci sulle presunte irregolarità sono circolate fino a giungere all’istituto stesso che ha segnalato le perplessità agli organi competenti.

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