La Lamborghini di cui era alla guida e in possesso non aveva ottenuto il rispetto che lui le riteneva dovuto. Insomma, una Lamborghini, mica una Smart o peggio una Panda. Una Lamborghini si rispetta, si tratta con cautela e guanti bianchi perché la Lamborghini significa e attesta che chi la guida e possiede è uno che conta. Se non altro conta denari che gli altri si sognano. Quindi se una Lamborghini fa inversione di marcia, una saggia e rispettosa gestione della cosa e strada pubblica terrebbe conto che è una…Lamborghini. E invece che fanno quelli della paletta in mano e la divisa? La multano, lo multano, li multano lui e la Lamborghini. Li multano e non accettano accorate spiegazioni tutte comunque riconducibili ad una versione veneta (siamo dalle parti di Vicenza) dello “io so’ io e voi…”.
La multa, la multa ancora ancora…Ma lui lo sa perché lo hanno multato, lo sa e non se lo tiene, lo denuncia. Hanno voluto multare ciò che dovevano rispettare e cioè la Lamborghini e cioè la ricchezza. Lui svela la pulsione profonda e il piano operativo dei multatori e sbatte loro in faccia quel che sono dentro, nell’anima sotto la divisa: “Comunisti!” “Comunisti e invidiosi”. Che è poi in fondo la stessa cosa secondo l’analisi del mondo del multato, a sua ferma percezione, per eccesso di ricchezza. Comunisti perché invidiosi e invidiosi perché comunisti quelli del verbale alla Lamborghini.
Glielo dice in faccia a quelli in divisa e in Tribunale l’oltraggio finirà ovviamente in remissione di querela, insomma la repressione comunista e invidiosa gli farà un baffo al signore della Lamborghini. Anzi, nemmeno quello. Gli resterà solo l’amarezza di aver constatato come non ci sia rispetto per chi lavora con successo e l’orgoglio di aver reagito al comunismo della burocrazia. O alla burocrazia comunista? Fa lo stesso. Reagire a chi imbriglia, controlla, regola e magari multa. Multare chi va veloce e diritto dove deve andare, roba da comunisti, guarda le tasse…Più che la multa quel che deve avere offeso è la protervia della gabbia che si vuole stendere intorno alla libertà del cittadino, la limitazione alla piena facoltà di farsi i fatti propri.
Il signore della Lamborghini, il signore in questione di cui qui si narra sarà magari preciso e perfetto e compiuto contribuente fiscale. Però, senza alcun riferimento pratico e concreto alla sua fiscale fedeltà, allinea e compone argomenti, anzi sentimenti espressi che sprigionano, emanano aroma di evasore totale. C’è una weltanschauung, una filosofia della vita, una teoria del tutto in quel “Comunisti! Invidiosi!”. Del tutto simile a quella degli evasori totali, color che imprendono, lavorano, guadagnano, trafficano, arricchiscono, vivono senza pagare un euro di tasse. Quanti qui, oggi anno 2023 in Italia? Ce n’è da raccogliere a secchiate dal grande fiume in cui nuotano. In quattro mesi quattro la Guardia di Finanza ne ha trovati 1936, nei primi quattro mesi trovati in circolazione circa 15 evasori totali al giorno. In circolazione. Se fermati, non è incongruo pensare qualcuno di loro abbia pensato: “Comunisti! Invidiosi!”.
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