Analisi di un jackpot con giocata record. Sistemi già preimpostati con schede che costano a partire da cinque euro, ognuna delle quali ha fatto vincere quattro milioni a chi ha comprato quello giusto.
E’ la cosiddetta giocata a ‘caratura speciale’, quella che ha permesso di centrare il Jackpot da 371 milioni al Superenalotto.
Jackpot 371 milioni: cos’è la giocata “a caratura speciale”
Si tratta in sostanza di giocate a caratura, quindi di sistemi, ma in questo caso non vengono organizzate e convalidate dal ricevitore. Le ‘carature speciali’ del SuperEnalotto sono infatti quote messe a disposizione dei ricevitori attraverso la ‘Bacheca dei Sistemi’ Sisal.
Le cedole vengono emesse direttamente dal terminale del ricevitore che le ha in precedenza acquistate. La giocata viene ripartita in quote, da un minimo di due a un massimo di centoventicinque, ognuna rappresentata da schede stampate dal terminale di gioco, che vengono poi vendute ai giocatori.
Il prezzo unitario di ciascuna quota (per la quale in questo caso si intende ogni cedola) non può essere inferiore a cinque euro. La vincita di giovedì scorso è quindi arrivata grazie alla ‘Bacheca dei Sistemi’, con il montepremi distribuito in novanta schede da cinque euro ciascuna.
Le quote di questi sistemi possono essere vendute da ricevitorie differenti, nessuna delle quali ne possiede la ‘madre’ che è invece conservata presso la sede centrale di Sisal.
Ognuna delle cedole si differenzia dalle altre normali ricevute a caratura per la scritta ‘Giocate a Caratura Speciale’, che si legge nello spazio immediatamente al di sotto dell’indicazione del pronostico. “
Di questi sistemi ne vendiamo parecchi ogni settimana, li appendiamo alla bacheca e chi entra li prende”, spiegano bar e tabaccai dove sono state acquistate le cedole fortunate.
In generale, per le vincite oltre i 52mila euro è obbligatorio recarsi all’ufficio premi di Milano o Roma, presentando la ricevuta della scheda. Alcune ore fa, il giorno dopo l’estrazione vincente, nella prima mattinata si erano già presentati in tre.