Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze, sarebbe stata rapita al posto di un’altra bambina. A lanciare questa ipotesi è il padre Miguel Angel che si è presentato per un’audizione in Procura. Il papà di Kata, alla pm che indaga sul caso avrebbe rivelato alcuni episodi avvenuti all’Astor, l’ex albergo dove alcune famiglie di origine peruviana avevano trovato alloggio abusivamente.
Il padre, parlando con i giornalisti mentre rientrava all’ex hotel Astor, si è fermato a parlare con i giornalisti: “L’hanno rapita, è stato pianificato tutto. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro”. Il padre ha aggiunto: “Non ho debiti, non ho problemi con nessuno, io so quello che ho fatto ma l’ho fatto per la famiglia, questa è una prova di Dio. Sono sicuro che Kata è viva e che ritornerà”. Il riferimento è ai guai con la giustizia che hanno portato l’uomo in carcere nei mesi passati.
Miguel Angel Romero Chicclo, in Procura avrebbe ricordato dei fatti, degli episodi, avvenuti all’Astor nei lunghi mesi dell’occupazione abusiva. Si tratterebbe di situazioni di due, tre mesi fa. L’uomo, maturando altri ricordi, ha perciò deciso, tramite i suoi legali, di incontrare il pm von Borries per metterli in luce. “Si tratta di un’iniziativa della difesa su richiesta del nostro assistito – hanno spiegato gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni che assistono i genitori di Kata – Il padre ci ha chiesto di poter parlare con il magistrato per aggiungere ulteriori elementi rispetto a quanto aveva già detto prima. Così lo abbiamo accompagnato”.
Il magistrato lo ha ricevuto nel suo ufficio alle 11.20 e ha parlato con il padre di Kata insieme a un investigatore dell’Arma. Miguel Angel Romero Chicclo è stato accompagnato al Palazzo di Giustizia dai suoi avvocati, ma poi è entrato da solo nella stanza del pm e ha sostenuto in autonomia la conversazione che si è tenuta non solo in italiano ma, laddove necessario, si sarebbe anche parlato in spagnolo, senza la necessità di interpreti. L’uomo avrebbe esposto circostanze che secondo lui sono utili da far conoscere agli inquirenti. Il colloquio è durato 50 minuti. Poi la procura di Firenze nel pomeriggio ha chiesto il totale riserbo sull’inchiesta.
La maxi ispezione dei Carabinieri di Ros, Gis e Sis, nell’hotel Astor, reso deserto con lo sgombero degli occupanti abusivi, si è conclusa dopo due giorni col risultato chiaro che la bambina Kataleya dentro l’albergo non c’è, neanche morta. Opzione, questa, che il passare dei giorni fa temere sempre di più.
Ma se non c’è il corpo, regge in pieno l’ipotesi del sequestro e con essa la speranza che sia tenuta viva da qualche parte. Kata è scomparsa sabato 10 giugno e l’ipotesi di sequestro di persona che la procura di Firenze aveva fatto all’inizio dell’indagine si mantiene ancora corretta anche alla luce di questo sopralluogo approfondito.
Il sopralluogo nella struttura dove la bambina, o sue tracce, è stata cercata dai gruppi speciali dei Carabinieri per due giorni di fila è terminato nel pomeriggio di lunedì 19 giugno.
Al vaglio anche le immagini di una telecamera di un privato che è puntata su un cortile nel retro dell’hotel Astor. Con tecnologie avanzate si è analizzato ogni angolo dell’ex hotel. Analizzato anche il seminterrato e il tetto, lo scannafosso. Tutti i vani possibili, camere, stanze di servizio, aree tecniche, elettrodomestici e impianti, eventuali pertugi, pozzi, punti di caduta o nascondigli.
Lunedì mattina sono stati fatti arrivare due camion del servizio autospurghi per liberare le fosse biologiche e scandagliarle con telecamere. Si è trattato dell’ultima fase delle ricerche. La conclusione è stata poi affidata all’intervento di fabbri che hanno chiuso porte, sbarrato finestre, applicato catene, lucchetti e chiavi agli accessi affinché nessuno entri violando il sequestro preventivo disposto dal tribunale.
Un vigilantes privato è stato istruito dai Carabinieri per presidiare di notte la struttura.
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