Continua affannosa la ricerca della piccola Kata: si susseguono ispezioni e sopralluoghi nell-ex hotel occupato di Firenze. Una certezza (forse più una speranza) sembra affacciarsi: lì, né viva né morta la bambina non c’è, si tratta di un sequestro di persona.
Ne è convinto anche l’ex generale dei Ris di Parma Luciano Garofano, assoldato dalla famiglia come consulente. La novità del giorno riguarda una testimonianza da non trascurare raccolta dal Messaggero.
Poco lontano dall’hotel sgomberato, a 300 metri dall’ingresso, c’è un punto di snodo logistico per la Romania.
“Qui ogni sabato arrivano furgoni diretti in Romania. I tanti romeni che abitano in zona, compresi gli abusivi che abitavano all’Astor, caricano la merce che vogliono inviare ai familiari”, dichiara la titolare di un alimentari di via Pietro Toselli.
La signora aggiunge una considerazione personale. “La bambina è sparita proprio di sabato. E la mamma, dalle 15.30 che è tornata, ha aspettato la sera per chiamare i carabinieri. Ci sarebbe stato tutto il tempo per i sequestratori di caricarla su un furgone e portarla via”.
Intanto gli avvocati della famiglia devono smentire che il padre, che ha chiesto e ottenuto di farsi riascoltare dai magistrati inquirenti, abbia mai dichiarato che la vicenda sia l’esito di uno scambio di persona.
“Il contenuto di quanto messo a verbale dal padre di Kata non è infatti stato rivelato ad alcuno e pertanto si chiede di rettificare la notizia sopra detta soprattutto allo scopo di non pregiudicare le indagini in corso”.
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