Ancora nessuna traccia della piccola Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze dal 10 giugno.
Per sette ore, dalle 8,30 alle 15.30 di domenica 18 giugno, i Carabinieri hanno setacciato a fondo l’ex hotel Astor. Si tratta dello stabile occupato da famiglie rumene e peruviane e sgomberato sabato. Qui la bimba viveva con la famiglia. Nel corso delle ricerche è stata anche scoperta un’intercapedine con un accesso al giardino. In un cassonetto è stato trovato un cellulare sul quale saranno svolti approfondimenti. Sarebbe stato anche scovato un altro anfratto al piano superiore, vicino a uno dei terrazzi. Ed oggi le ricerche proseguono. Due autospurghi stanno ripulendo i pozzi neri.
La maxiperquisizione andrà avanti oggi. Nel frattempo l’ex albergo, ora sotto sequestro, continuerà ad essere presidiato dalle forze dell’ordine. Dettagli utili potrebbero arrivare dalla telecamera di un privato cittadino, appena individuata dai Carabinieri, che copre l’ingresso di un’area adiacente al cortile dell’ex hotel. Secondo gli inquirenti se qualcuno si fosse allontanato da quell’area, scavalcando il muro di cinta del cortile dello stabile, la telecamera potrebbe averlo ripreso.
I militari dei gruppi specializzati dell’Arma sono andati alla ricerca di ogni possibile elemento riconducibile alla piccola. Non sarebbe emersa alcuna traccia di Kataleya.
Le ricerche hanno interessato, in particolare, la parte superiore del grande immobile, dove sono stati smontati i controsoffitti. Sono state impiegate sonde in fibra ottica, telecamere e droni per ispezionare il piano superiore e uno dei terrazzi al quale non si ha accesso con la scala. Le ispezioni si sono concentrate poi su tombini, anfratti, cunicoli, tubazioni, pozzetti, e un sottotetto, anche normalmente non accessibili. Per farlo, i Carabinieri hanno utilizzato apparecchiature specifiche come droni. Controllato anche il vano delle fondamenta del palazzo.
E oggi il padre della piccola Kata (Mia Kataleya Chiclio Alvarez il suo nome completo) è andato di nuovo dai magistrati che indagano. Miguel Angel Romero Chiclio era accompagnato dai suoi legali, che lo hanno atteso all’esterno. L’uomo ha rappresentato agli avvocati la volontà di incontrare di nuovo il magistrato per illustrare ulteriori elementi che secondo lui potrebbero essere utili alle ricerche.
Ieri, i genitori della piccola avevano lanciato un nuovo appello: “Chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata”.
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