Nella classifica 2025 Qs, il Politecnico di Milano (111° a livello globale) emerge ancora una volta come la migliore università italiana. Il miglioramento significativo di 16 posizioni rispetto all’anno precedente evidenzia la continua eccellenza di questo ateneo. Ha ottenuto il punteggio più alto a livello nazionale per la “Reputazione presso i datori di lavoro”, posizionandosi al 82mo posto a livello mondiale, in crescita di 17 posti rispetto alla scorsa edizione. Questo, insieme al fatto che è l’università con la più alta proporzione di studenti internazionali in Italia, sottolinea il suo impegno per l’interconnessione globale e la diversità.
La Sapienza Università di Roma si distingue come la seconda università di punta in Italia, salendo al 132mo posto a livello mondiale. La Sapienza ha mostrato una performance notevole nell’indicatore “Rete di Ricerca Internazionale”, posizionandosi al 41mo posto a livello globale. Inoltre, ha ottenuto un risultato lodevole nell’ indicatore “Risultati Occupazionali dei Laureati“, piazzandosi al 87mo posto, avendo guadagnato quattordici posizioni. Questi risultati evidenziano l’importanza che l’università attribuisce alla ricerca di alto livello e alla preparazione dei laureati per il mercato del lavoro.
In terza posizione in Italia, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (133esima a livello mondiale) ha registrato una crescita di ventuno posizioni rispetto all’anno precedente. L’Università di Bologna ha ottenuto un’ottima performance nell’indicatore “Reputazione Accademica”, classificandosi al 69mo posto a livello globale, in salita di sei posizioni. Questo sottolinea la sua dedizione all’eccellenza accademica e il suo impegno continuo per l’avanzamento della conoscenza. L’Università degli Studi di Padova (236mo posto livello globale) è tra le prime cento al mondo per la rete internazionale di ricerca, classificandosi al 79mo posto e al 110° posto per l’indicatore della “Sostenibilità”. Questo sottolinea l’efficace impegno dell’Università di Padova nel promuovere pratiche sostenibili e responsabili, a conferma della sua dedizione a un futuro più verde e sostenibile.
Il Politecnico di Bari (580°), ha ottenuto un ottimo un risultato nell’indicatore “Citazioni per Docente”, classificandosi al 129° posto a livello mondiale. Questo punteggio sottolinea la qualità dell’attività di ricerca svolta dalla facoltà del Politecnico di Bari e il suo notevole impatto sulla comunità scientifica internazionale.
Ci sono 42 università italiane nel QS World University Rankings 2025. Il 35% di esse ha ottenuto un posizionamento migliore, il 43% un posizionamento inferiore e il 21% è rimasto invariato rispetto allo scorso anno, sempre secondo quanto emerge dal QS World University Rankings 2025. E’ intensa l’attività di ricerca: 41 delle 42 università incluse in questa classifica sono tra le prime 700 al mondo per “Citations per Faculty”, un indicatore che misura l’impatto e l’influenza della ricerca prodotta in relazione alla dimensione della facoltà. 34 delle università classificate figurano tra le prime 700 al mondo per “International Research Network”, l’indicatore che misura il volume e la diversità delle collaborazioni di ricerca internazionali.
I ricercatori italiani hanno pubblicato 893.736 articoli dal 2018 al 2023, generando 11.750.145 citazioni. Il 47% di questa ricerca è stato prodotto insieme a partner internazionali, l’8% in più rispetto alla media europea, contribuendo al 65% del totale delle citazioni. I principali collaboratori dell’Italia sono gli Stati Uniti e i tradizionali centri di ricerca europei: Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. Al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, i principali collaboratori sono Cina, Canada, Australia, Brasile e Giappone, con la Cina che è il partner di ricerca in più rapida crescita, con un aumento del 66% nello stesso periodo.
In crescita la sostenibilità: 28 delle 42 università italiane figurano tra le prime 700 al mondo in questo importante indicatore. Solo tre università italiane appaiono tra le prime 700 al mondo per la proporzione di studenti internazionali e sette per la proporzione di docenti internazionali. Solo 3 delle 42 università classificate appaiono tra le prime 700 al mondo per il rapporto docenti/studenti, indicando una dimensione media delle classi elevata. Questo suggerisce che sono necessari più risorse didattiche per migliorare l’esperienza di apprendimento. Sul fronte della reputazione accademica, l’Università di Bologna si distingue con il 69esimo posto, posizionandosi al 133esimo posto nella classifica generale. Per reputazione secondo il datore di lavoro, il Politecnico di Milano si colloca all’82esimo posto, raggiungendo l’111esimo posto nella classifica generale. Per rapporto numero docenti-studenti l‘università Vita-Salute San Raffaele si posiziona al 66esimo posto per il rapporto docenti-studenti, classificandosi al 389esimo posto nella classifica generale. Anche per le citazioni per docente, l’Università Vita-Salute San Raffaele si distingue, posizionandosi all’80esimo posto. La Libera Università di Bozen-Bolzano si colloca al 276esimo posto per la proporzione di docenti internazionali, raggiungendo una posizione compresa tra 661 e 670 nella classifica generale. Il Politecnico di Milano si distingue anche per la proporzione di studenti internazionali, posizionandosi al 262esimo posto. La Sapienza – Università di Roma si colloca al 41esimo posto per la rete di ricerca internazionale, raggiungendo il 132esimo posto nella classifica generale. Sempre Sapienza – Università di Roma si distingue anche per i risultati occupazionali dei suoi laureati, posizionandosi all’87esimo posto. Infine, l’Università di Bologna si colloca al 108esimo posto per la sostenibilità.
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