L’attualità incombe e spinge la Lega a chiedere (di nuovo) che le scuole sappiano gestire e difendersi dal rischio attentati, innescato dalla crisi in Medioriente e piombato di nuovo sull’Europa. I senatori leghisti hanno quindi rispolverato un disegno di legge che risale al 2020, per chiedere che studenti e insegnanti siano preparati in caso di attacchi terroristici negli istituti, con corsi di formazione ed esercitazioni ogni anno.
Dalle elementari al liceo, la Lega propone protocolli operativi accanto ad azioni di prevenzione. E si ispira, per questo, al modello israeliano che, secondo l’ex Carroccio, ha sviluppato un patto tra cittadini e istituzioni creando “una sorta di anticorpo naturale” contro e nonostante il terrorismo.
Le lezioni di antiterrorismo a scuola
Nel disegno di legge – primo firmatario, il capogruppo Massimiliano Romeo – si propone un sistema di allarme immediato e un piano operativo in caso di attacco a una scuola che coinvolga il ministro dell’Interno, d’intesa con quello dell’Istruzione e della Difesa.
Da qui l’idea, ad esempio, di avere un referente per la sicurezza in ogni istituto e un elenco dei telefoni dei presidi a disposizione di polizia e carabinieri. Sono previsti, inoltre, corsi per docenti e studenti, linee guida per presidi e genitori, esercitazioni sulla falsariga di quelle anti incendio o del finto allarme bomba che stamattina ha fatto scattare l’evacuazione (programmata) nella scuola ebraica nell’ex ghetto di Roma, provocando però il panico nei passanti ignari. Complessivamente la stima di spesa è di un milione di euro, da coprire attraverso il fondo emergenze.
Il testo è lo stesso dell’11 febbraio 2020
Cambia solo la relazione illustrativa: tre anni fa citava la ripresa del conflitto in Siria e le violenze in Libia come miccia dello jihadismo. Ora si parte dall’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, ricordando che “ha avuto il sostegno delle principali organizzazioni terroristiche islamiche” che punterebbero a “una nuova chiamata alle armi contro l’Occidente”.