Venduta e fatta arrivare in Italia, costretta a chiedere l’elemosina, obbligata a non andare a scuola e a pulire casa e a preparare da mangiare per un’intera famiglia. E non è finita qui. La ragazza, ora quindicenne, quando ne aveva 12 fu anche costretta ad avere rapporti con il figlio del capofamiglia e quando rimase incinta ed ebbe un bambino, il piccolo le fu anche portato via e venduto. Una storia terrificante avvenuta ad Avezzano e raccontata in questi giorni dalla stampa locale. Protagonista della storia una ragazzina che, fatta arrivare in Italia dalla Romania, è diventata in questi anni una sorta di schiava per una famiglia romena del posto. E ora, dopo i racconti della 15enne, i tre, padre, madre e figlio, quello con cui la ragazza fu costretta ad unirsi, sono stati arrestati. L’indagine è partita grazie alla denuncia di alcuni residenti del posto.
“Mi picchiavano – racconta – e mi costringevano a chiedere l’elemosina in città. A volte non mangiavo e tornata a casa dovevo consegnare l’intera somma. Ma non potevo riposarmi perché dovevo pulire la casa e preparare da mangiare all’intera famiglia. Una volta arrivata in Italia ho chiesto di andare a scuola ma mi è stato risposto che dovevo lavorare perché avevo una famiglia”. E ancora: “Mi portavano davanti ai supermercati della città che erano frequentati dai clienti che erano lì per fare la spesa e dunque era più agevole chiedere l’elemosina e fare soldi da chi aveva compassione di me. Alle 8 e mi riprendevano alle 20 e questo tutti i giorni della settimana”.
“Mi controllavano e mi seguivano – continua – rimanevo anche senza mangiare. Non mi davano soldi. Tornata a casa dovevo continuare a pulire e preparare da mangiare per loro. Non ero libera e avevo paura. Una volta ho pensato di chiedere aiuto ma poi per timore non l’ho fatto”. “Una volta sono stata picchiata più volte – si legge ancora tra i virgolettati – perché avevo dato confidenza a un ragazzo che mi aveva chiesto se desideravo una Coca Cola”. La ragazza ora è stata allontanata dalla famiglia e portata in una struttura protetta in attesa del processo.
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