In Romagna arte e musica dopo la tempesta. La Romagna ricomincia dalla bellezza. Parte mercoledì 7 giugno il “Ravenna Festival” (7 giugno-23 luglio), edizione n.34.
Un programma corposo. Una raffica di eventi (80), cento alzate di sipario, mille artisti. E nomi mondiali come il maestro Riccardo Muti, come la violinista tedesca Anne-Sophie Mutter (esplosa al Festival di Salisburgo sotto la direzione di von Karajan).
O come la danzatrice Eleonora Abbagnato, il pianista Stefano Bollani, il fuoriclasse del violoncello Mischa Maisky, l’artista lettone che ha studiato con l’immenso Rostropovic.
Il Ravenna Festival rende omaggio al grande scrittore del secondo Novecento italiano nel centenario della nascita (1923) titolando la rassegna “Le città invisibili “, romanzo capolavoro che Calvino pubblicò nel 1972 per Einaudi. Romanzo di città inventate, ognuna chiamata con un nome di donna; un libro fatto di brevi capitoli, ognuno dei quali offre uno spunto di riflessione che vale per ogni città o per la città in generale. Il tema della città fa da filo conduttore alla rassegna.
La prima italiana “We,the Eyes“ è un racconto post pandemico di Emio Greco e Pieter Scholten per la loro compagnia ICK Dans Amsterdam. Chi ama le “pointes” sarà abbagliato dal Gala “ Les etoiles” con interpreti dai teatri di tutto il mondo tra cui Eleonora Abbagnato e Sergio Bernal. Molto attesa Beatrice Rana che si alternerà al pianoforte con Massimo Spada su pagine del compositore russo tradotto in danza da uno sciame di etoiles.
Il mese di maggio è stato catastroficoin Romagna. Dunque un po’ di bellezza aiuterà perché il Ravenna Festival è un motore di fiducia e di ottimismo, nonostante i danni che il festival ha subito con l’allagamento del magazzino della fondazione, “uno scrigno che contiene la storia del teatro ravennate”, come ha detto Andrea Degidi.
E poi :” L’arte è pronta a prenderci per mano e accompagnarci in un viaggio lungo l’estate stupendoci con le sonorità all’avanguardia di Laurie Anderson e la danza di Sergio Bernal che ha già annunciato di voler donare il suo cachet ad iniziative a sostegno delle scuole di danza della regione, molte delle quali colpite dalle terribili inondazioni, e di tutti quei giovani allievi che vogliono continuare ad operare e studiare”.
Gli organizzatori puntano sulla “ Bellezza che ci salverà “ e ricordano le parole del grande scrittore:” Bisogna cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio”.
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