Una mail che sembra provenire dall’Agenzia delle Entrate e che ha come oggetto “Accertamento tributario” o “Controllo” sta arrivando in questi giorni a diversi cittadini sulle loro caselle elettroniche. Mail che in realtà sono false e legate a finti indirizzi mail. Il testo comunica al destinatario che “il nostro servizio procede a un controllo, aggiornamento delle pratiche dei contribuenti”. In allegato c’è poi un documento in cui si comunicano alcune incongruenze rispetto ai redditi dichiarati e si minacciano ripercussioni legali.
È questa l’ultima trovata delle truffe via mail. Truffe che viaggiano in Rete nel tentativo di attirare l’attenzione della vittima. La Polizia postale e l’Agenzia delle Entrate sono in allerta. E fioccano gli avvisi rivolti ai cittadini che devono stare attenti a queste “false comunicazioni” da cui l’Agenzia si dichiara “estranea”. Si tratta del pishing in cui qualcuno potrebbe cascare. A far paura potrebbe essere il senso di urgenza trasmesso e la minaccia di eventuali azioni legali, sanzioni e persino l’arresto. Non a caso nelle mail viene nominata la Procura e la Guardia di Finanza.
Il messaggio e l’allegato in jpeg sono in realtà pieni di errori e di omissioni. Inoltre la mail che appare arrivare da “Agenzia delle Entrate”, in realtà di istituzionale non ha nulla. E come spiega Repubblica, l’indirizzo è quasi sempre gmail e in certi casi appare a nome di pippopraca@gmail.com.
Finte mail truffa, le raccomandazioni dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate “si raccomanda di non cliccare su link, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate e di non ricontattare il mittente di eventuali comunicazioni”. Spiega ancora l’Agenzia: “Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione della vittima cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta. Le e-mail di questo tipo, provenienti da un indirizzo non istituzionale (ad es. gmail.com), potrebbero presentare oggetto ‘Accertamento Fiscale’ oppure ‘Consultazione’ e sono a firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Dello schema fraudolento fa parte un’immagine che viene allegata alle e-mail, una falsa comunicazione di accertamento fiscale tributario, che si caratterizza per: Loghi di Mef e Agenzia Entrate, errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni. Si punta inoltre sul senso di urgenza e si minacciano eventuali azioni legali, pene detentive e pecuniarie. Le comunicazioni hanno inoltre la firma di un soggetto istituzionale che non appartiene all’amministrazione finanziaria”.