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L’assessore ucciso a colpi di falcetto dopo l’ennesima lite con il vicino di casa

E’ stato ucciso con un falcetto da giardinaggio al culmine di una discussione scoppiata per quelli che, in base a una prima ricostruzione ancora oggetto di approfondimenti, sarebbero problemi di vicinato, per degli oggetti lasciati nel posto sbagliato. E’ morto così a Esino Lario, a 53 anni, un consigliere comunale e assessore nel paese in provincia di Lecco. L’uomo è stato aggredito con una mattonella e poi colpito più volte col falcetto, colpi che gli hanno procurato ferite gravissime: letali.

Per l’omicidio è stato arrestato un sessantenne musicista di strada, residente in paese nella stessa palazzina dove la vittima da tempo aveva la seconda casa a Esino, dov’era molto attivo e conosciuto. Elettricista, aveva anche una attività come apicoltore. Per lui una passione, come lo erano i gatti. Si impegnava anche come volontario, fra l’altro del gruppo antincendio locale e per gli impianti da sci. Lascia mogie e due figli di 17 e 23 anni.

A far scoppiare l’ennesima discussione sarebbe stato a quanto sembra del materiale lasciato in un luogo non idoneo, tubi che sconfinavano nel giardino altrui. Un dissapore che andava avanti da tempo. “Una vicenda tragica che scuote tutti” ha commentato il sindaco di Esino, Pietro Pensa, sconvolto dall’accaduto come tutta la piccola comunità di questo comune montano, noto anche come centro di villeggiatura estiva e invernale. Non ha aggiunto altro, ma pubblicato sul sito del Comune un comunicato per spiegare che “nel rispetto del dolore della sua famiglia e del lavoro degli inquirenti” né lui, né giunta e consiglieri comunali rilasceranno dichiarazioni su questa “tragica vicenda”.

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