Perché riconoscere lo Stato italiano quando posso gironzolare per la Penisola con documenti fatti da me? Questo quel che evidentemente ha pensato una mamma 41enne che, preso atto delle possibilità del fato, se ne andava in giro con la sua auto per le strade di Montichiari, provincia di Brescia, con una patente fai-da-te e una targa fasulla. Quando gli agenti, un po’ sorpresi hanno fermato l’eroina dei nostri tempi, lei d’altronde lo ha spiegato chiaramente: io, ha più o meno detto la nostra, lo Stato italiano non lo riconosco e dall’auto non scendo. Il tutto è andato avanti un paio d’ore e alla fine la 41enne è stata multata e rispedita a casa.
Sembra, raccontano le cronache locali e non, che la donna faccia parte di una sorta di comunità o setta, o come volete voi, che non riconosce lo Stato e si fa i documenti da sé. Non si tratta tra l’altro, raccontano sempre da ogni dove, del primo caso in Italia. Cari amici italiani, quanta genialità in una setta sola. La comunità, tra le altre cose, spiegano i ben informati, non riconosce neanche i debiti passati e invoca “la gratuità per tutti”. Cari italiani, forse siamo davanti ai futuri vincitori di quelle che ancora ci ostiniamo a chiamare, con amorevole nostalgia, libere elezioni.
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