Otto ore di sciopero in mattinata, con protesta davanti alla sede dell’azienda in via Corticella a Bologna. E altre otto ore di sciopero già domani, con un ulteriore presidio.
Licenziato per una bestemmia: sciopero al call center
Sono le iniziative a sostegno del dipendente di Covisian, che gestisce in appalto il call-center di Hera, licenziato per aver bestemmiato durante il lavoro. Forse imprecando tra sé e sé, di sicuro per i computer che non funzionavano a dovere. Il dipendente ha impugnato il provvedimento davanti al giudice del Lavoro.
Ma i sindacati intanto proseguono con la mobilitazione. “Se non lo ritirano – spiega Gianluca Barletta di Slc Cgil – andremo avanti con tutte le iniziative. Per domani abbiamo cercato di coinvolgere il sindaco o un suo delegato. E se volesse venire il cardinal Zuppi al presidio, a testimoniare la sua solidarietà, saremmo contenti”.
Per ora Covisian “non si è fatta sentire” e lo sciopero ha avuto “un’adesione pressoché totale, anche con chi storicamente non aveva mai scioperato, ma si è sentito toccato da quanto successo a un collega. E’ venuto anche il segretario della Camera del lavoro Michele Bulgarelli, rsu di Hera, di aziende concorrenti di altri appalti e abbiamo cercato di sollecitare anche il committente”, cioè Hera.
Dalla contestazione disciplinare emerge infatti “che la committenza ha chiesto un confronto immediato con i responsabili operativi perché il referente Hera si è detto molto turbato dall’accaduto”. Per il licenziamento, sottolinea il sindacalista, “è stato utilizzato un articolo previsto per condotte molto più gravi”.
Hera prende le distanze dal licenziamento, “estranei all’iniziativa”
Appresa la notizia del licenziamento di un operatore Covisian, il Gruppo Hera precisa che nei confronti dei fornitori si svolgono regolari controlli di qualità, nell’ambito dei quali è accaduto l’episodio in questione, segnalato in adempimento del contratto in essere. Il Gruppo Hera è del tutto estraneo alle iniziative conseguenti adottate dal fornitore nella sua totale autonomia gestionale e societaria”. Lo dice la multiutility, in una nota, sul caso del dipendente di una società in appalto, licenziato in seguito ad una bestemmia.