Litiga con la vicina per recinzione nel giardino, le uccide piante con un diserbante: condannato per stalking

La vicenda di una lite fra vicini a Orino, un piccolo paese delle valli varesine, si è trasformata in un caso di stalking che ha portato alla condanna di un uomo di 85 anni a 9 mesi di reclusione. La decisione è stata presa martedì dal giudice monocratico di Varese, Andrea Crema. Il conflitto ha avuto inizio nel 2017, quando la proprietaria di una casa con giardino ha deciso di costruire una recinzione che non era gradita al vicino anziano. Questo ha portato l’uomo a intraprendere azioni legali in sede civile per contestare la correttezza dei lavori, accesso agli atti in Comune compreso. Dopo aver perso la causa civile, l’uomo ha iniziato una serie di comportamenti persecutori nei confronti della vicina.

Secondo l’accusa, l’anziano ha manifestato ostilità attraverso atti di persecuzione quali lancio di sassi nel giardino della vicina, tentativi di aggredire il cane della donna con calci e bastoni e infine l’utilizzo di un potente diserbante, la terbutilazina, che ha causato la morte di piante e fiori. Una perizia ha confermato i danni causati alle piante. In un video presentato come prova, si vede l’uomo arrampicarsi su una scala per versare il diserbante su una siepe, provocando la sua distruzione. In aula, l’85enne ha negato le accuse, sostenendo che l’acqua usata per innaffiare i propri fiori era accidentalmente finita nel giardino della vicina, e ha affermato di essere stato minacciato per questo. Il suo difensore, Antonio Battaglia, ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prove. Tuttavia, il pubblico ministero Arianna Cremona ha richiesto una condanna a 10 mesi di reclusione, mentre l’avvocato di parte civile, Vera dall’Osto, ha chiesto un risarcimento di 20 mila euro. Il giudice ha infine condannato l’uomo a 9 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese legali e di 2 mila euro a titolo di provvisionale.

 

 

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Filippo Limoncelli