La loro relazione era iniziata ad agosto dell’anno scorso ma già dopo tre mesi lui, un pregiudicato della zona di Eboli, in provincia di Salerno, aveva mostrato il suo vero volto. Botte, maltrattamenti e il divieto di uscire perché lei non doveva vedere nessun altro. Un sequestro di persona in piena regola, con tanto di lucchetti e catenacci alle porte e alle finestre dell’abitazione.
Le botte e il sequestro in casa
Una segregazione che è andata avanti per oltre sei mesi con la donna, una venezuelana di 31 anni, che ha dovuto attendere l’occasione giusta per la fuga. E l’occasione si è presentata qualche giorno fa, quando ha approfittato di un momento di distrazione dell’uomo che stava facendo la doccia: la 31enne è così riuscita ad aprire la porta dell’abitazione ed è scappata in strada. Una volta fuori casa, è scoppiata in un pianto disperato, chiedendo aiuto ai passanti che hanno visto sul suo volto i segni dei maltrattamenti.
A quel punto però è uscito di casa anche l’uomo, a torso nudo, per costringere la donna a rientrare in casa – un’appartamento in una zona di case di popolari del comune salernitano – a suon di minacce e aggressioni. I passanti che hanno assistito alla scena hanno però fatto in tempo a chiamare le forze dell’ordine. Immediato l’intervento dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Eboli che hanno così rintracciato e immobilizzato l’uomo. Sul posto sono arrivati anche gli agenti della locale Polizia municipale.
Una violenza durata quasi un anno
In tutti questi mesi, secondo quanto emerso dagli accertamenti degli investigatori, l’uomo aveva approfittato della situazione di debolezza della donna. Straniera, non lavorava e viveva nei fatti da emarginata. Sola, non aveva mai avuto modo di chiedere aiuto a nessuno. La forza della disperazione l’ha però indotta a cercare il momento giusto per fuggire. L’uomo è stato arrestato dai militari. Viene accusato di riduzione in schiavitù, sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della donna. E’ stato condotto nel carcere salernitano di Fuorni mentre la donna, dopo l’attivazione di un codice rosso, è stata portata in una casa famiglia.