Il suo gesto coraggioso di difendere una ragazza che aveva ricevuto un pugno in faccia dal fidanzato gli è costato caro: un violento pestaggio da parte del ragazzo, 17 anni, e dei suoi amici, fatti intervenire come rinforzi il 19 novembre del 2023 nel quartiere Giambellino a Milano. Ora, però, gli aggressori del milanese di 25 anni sono stati arrestati dalla polizia che ha raccolto testimonianze e analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza, confrontandole con quelle sui social degli indagati.
Oltre al fidanzato, 17enne, romeno, gli arrestati sono suoi connazionali di 19, 22 e 24 anni. La ragazza colpita dal pugno agli investigatori aveva cercato di raccontare tutt’altra storia: che colui che la voleva salvare aveva invece litigato senza ragione con il suo fidanzato e a picchiarlo era stato un gruppo di nordafricani sconosciuti. Versione smentita dalle immagini e anche dalla registrazione delle telefonale al 112. “Un ragazzo minorenne ha alzato le mani su una donna e ha alzato le mani su di me” aveva detto il milanese: “Non le alzi le mani! Non le alzi le mani! Hai capito?” e ancora “Le hai menato in faccia.. sta arrivando la Polizia”.
La coppia, mentre gli agenti stavano arrivando, aveva fatto alcune telefonate ed erano subito arrivati gli amici, a bordo di un’auto. Nell’ordinanza di custodia cautelare il film dell’aggressione, con i componenti del gruppo che accerchiano il ragazzo, il fidanzato che “sferra un primo, improvviso e violento pugno alla testa” del giovane che “accusa il colpo piegandosi sulle gambe e, immediatamente, viene colpito da un secondo pugno violento al volto” e cade a terra per esser colpito da altri calci e pugni. La coppia fugge e uno degli amici sferra un calcio in volto alla vittima. Il ragazzo si rialza ma, alle sue spalle, un altro lo colpisce con un ultimo violento pugno sulla nuca che provoca la sua “rovinosa caduta”.
La vittima apparentemente, perde i sensi per qualche istante e crolla “in avanti a peso morto” e ha “un violento impatto di faccia sul marciapiede senza alcun tentativo di protezione con le mani per attutire il colpo”. Il gip, nel disporre le misure, sottolinea che è emerso dagli indagati “un comportamento sintomatico di un’attitudine alla violenza, la quale emerge in maniera evidente dal fatto che, al richiamo” del fidanzato accorrevano e “immediatamente aggredivano brutalmente la vittima senza neanche preoccuparsi prima di comprendere cosa fosse accaduto”. Rispondono di lesioni gravi aggravate, perché il 25enne ha subito danni permanenti.
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