La Madonna di Trevignano e le lacrime di sangue. La presunta veggente che parlerebbe con la statuina, da una settimana è irreperibile. “Gli incontri sono momentaneamente sospesi con data da destinarsi”, si legge sul sito dove vengono raccolte le testimonianze di preghiera su questa Madonna acquistata sette anni fa a Medjugorje e che si trova alle porte di Roma sul lago di Bracciano. L’avvocato della donna spiega però che la donna sarebbe fuori solo per le vacanze di Pasqua e che presto tornerà in paese. Staremo a vedere se davvero sarà così.
La Madonna di Trevignano e le lacrime di sangue (di maiale)
La vicenda è ormai un giallo. E nei giorni scorsi è stato presentato anche un esposto ai Carabinieri da parte di un investigatore privato. Secondo l’uomo, il sangue “lacrimato” dagli occhi non sarebbe altro che sangue di maiale. Ed ora indaga anche la Procura di Civitavecchia. La diocesi competente, quella di Civita Castellana, ha nel frattempo avviato un’indagine. La commissione diocesana però, non prende decisioni in tempi brevi. E al momento si sarebbe riunita solo una volta. Se verrà confermato però che la veggente sia andata all’estero (gli incontri mistici fino ad ora si sono svolti ogni 3 del mese), l’indagine diocesana di fatto decadrà confermando la falsità della pratica.
C’è chi ha dato 123mila euro alla presunta veggente
E c’è anche un ex funzionario del ministero dell’Economia laureato in giurisprudenza e teologia. L’uomo, 70 anni, ha raccontato di aver dato alla donna 123 mila euro alla donna veggente. Secondo il suo racconto c’è qualcosa di diabolico nella veggente e “nel suo ostinarsi a raccontare di essere in grado di far lacrimare sangue alla statua della Madonna e nel sostenere di essere in grado di moltiplicare pizze e gnocchi“. L’ex funzionario spiega che 30 mila euro sono andati al marito della veggente: gli altri anche ad una onlus che faceva riferimento alla Madonna.
Il 70enne insiste molto sull’aspetto demoniaco della donna. Lo avrebbe scoperto analizzando i discorsi detti dalla donna ai fedeli. E spiega ancora: “Devo dire la verità: nessuno dei due mi ha mai chiesto soldi. Ma sapevo che ne avevano bisogno. Dovevano comprare materiale per le attività che fanno da contorno alla gestione del miracolo delle lacrime. Ho pagato tutte queste cose: lo posso provare perché ho fatto bonifici bancari”. I bonifici li ha fatti tra febbraio e giugno 2020. Mentre usciva da un periodo difficile della sua vita. La moglie aveva avuto un incidente stradale e per un po’ non aveva camminato. Quando aveva cominciato a camminare di nuovo aveva voluto ringraziare in questo modo la Onlus, ossia donando i soldi.
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