Il vescovo di Civita Castellana (Viterbo), Marco Salvi, ha emesso un decreto che mette fine alle presunte apparizioni della Madonna a Trevignano Romano, dichiarando la loro “non soprannaturalità”. Questa decisione implica il divieto per i sacerdoti di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare che possano essere collegati agli eventi di Trevignano. Il decreto ha suscitato una serie di polemiche e ha messo fine a una controversia che ha attirato l’attenzione mediatica e dei fedeli. In particolare, il vescovo Salvi ha imposto alla presunta veggente, conosciuta come Gisella Cardia, di rispettare le decisioni prese e di intraprendere un percorso di purificazione. Avverte inoltre i fedeli di astenersi dall’organizzare o partecipare a incontri che sostengono la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano.
Le presunte apparizioni avevano attirato l’attenzione dopo le affermazioni di Gisella Cardia riguardo a messaggi ricevuti da Maria, Gesù e Dio, oltre a fenomeni apparentemente miracolosi come lacrime di sangue da una statua della Madonna e presunte stigmate. Questo ha portato a un’affluenza di persone a Trevignano, alimentando un clamore mediatico. Il decreto del vescovo Salvi è arrivato dopo un’accelerazione delle procedure di accertamento della veridicità degli eventi.
Cosa c’è scritto nel documento ufficiale
“Dopo un congruo periodo di attento discernimento e ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio”, si legge nel documento firmato dal vescovo Marco Salvi, “avvalendosi di una Commissione di esperti formata da un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo e della consulenza esterna di alcuni specialisti, considerata la figura di Maria nella tradizione della Chiesa e nella viva fede del popolo di Dio, la diocesi ha decretato la non soprannaturalità dei fatti in questione (Constat de non supernaturalitate)”. Gisella Cardia è ritenuta “inattendibile e autoreferenziale”.
Il vescovo elenca cinque motivi che hanno portato a escludere l’evento soprannaturale: “a. Le lacune nella testimonianza di Gisella Cardia che, pur sotto giuramento davanti a Dio, non ha riferito alla Commissione elementi da lei stessa fatti conoscere in interviste televisive; b. le contraddizioni interne alla testimonianza di Cardia, che nega risolutamente di avere il compito, al momento della scrittura dei presunti messaggi sovrannaturali e della loro divulgazione, di comprenderli (ella trascrive e non interpreta) salvo poi, in alcuni casi, procedere alla loro spiegazione al fine di superare le critiche oggettive di bizzarria e non conformità alla fede cattolica; c. l’aperta contraddizione tra la testimonianza di Cardia e quella del vescovo emerito Romano Rossi in merito ad una presunta lacrimazione di una statuetta della Vergine nelle mani di quest’ultimo, cosa che egli nega in maniera categorica e irremovibile; d. la non concordanza delle testimonianze di Cardia e del marito Gianni Cardia con quanto riportato da altri testi in merito allo svolgimento dei fatti: si veda, ad esempio, la differente posizione rispetto a don Francesco Asti il quale, a detta della presunta veggente, avrebbe riconosciuto, presente il vescovo, la soprannaturalità del fenomeno, cosa questa decisamente smentita dallo stesso don Asti; e. anche se la testimonianza della presunta veggente e del marito è in discordanza, in molti casi, con testimoni esterni, in differenti passaggi delle interviste la narrazione dei due coniugi è totalmente coincidente. È noto che nel riportare un fatto, fonti differenti leggono e riportano lo stesso evento con sottolineature diverse: il fatto che si tratti di narrazioni pressoché identiche lascia dubbi sulla loro autenticità”.
Infine “suscita dubbi la divisione netta tra quelli che “sono con Gisella”, considerati come “piccolo resto”, e gli altri. Tale fenomeno di distinzione intergruppo è tipico dei fenomeni settari e non frutto dello Spirito, che spinge verso l’unità”. Un “ulteriore problema è dato dalla eccessiva semplicità dei temi dei messaggi e delle esortazioni della presunta veggente, incapaci di formare realmente i fedeli perché ben lontani dalla ricchezza della scrittura e della più ampia tradizione ecclesiale. Si tratta di contenuti che potrebbero essere offerti da qualunque persona che abbia un minimo di dimestichezza con i temi della spiritualità cristiana, che si rifanno a quel profetismo popolare che accompagna la storia della Chiesa occidentale sin dal Medioevo”.