Mamma costringe la figlia 16enne a mettersi a dieta: condannata per maltrattamenti

Il Tribunale di Como ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione una mamma di 53 anni, accusata di maltrattamenti in famiglia nei confronti della figlia che all’epoca dei fatti contestati, (era il 2019) aveva 16 anni. La donna era accusata di avere mantenuto la ragazza ad un regime alimentare ferreo perché ritenuta “grassa” e “brutta”, un regime tale da non farle mai superare i 47 chili di peso.

L’indagine

L’indagine è nata nel 2019 dalla denuncia della zia della ragazzina, che aveva raccolto le confidenze della nipote. L’adolescente sarebbe stata costretta a privazioni alimentari. La madre l’avrebbe anche umiliata e insultata, accusandola in continuazione di essere “grassa e brutta” e obbligandola a pesarsi in continuazione.

Dopo la denuncia, nei confronti della mamma era stato emesso un ordine di allontanamento da casa. L’adolescente era stata sentita in incidente probatorio ed erano state raccolte le sue dichiarazioni. Quattro anni dopo, ha preso il via il processo a carico della donna, accusata di maltrattamenti. “La mamma voleva solo il bene della figlia e ha agito sempre per tutelare la salute della ragazza”, ha sostenuto il legale difensore Alessandra Colombo Taccani, facendo riferimento in particolare a problemi alla schiena dell’adolescente e alla necessità di usare un corsetto che richiedeva un’attenzione al peso.

La mamma farà ricorso

L’accusa aveva chiesto una condanna a due anni della donna. La difesa aveva chiesto l’assoluzione o, in alternativa, la derubricazione del reato in abuso di mezzi di correzione. Il giudice Francesca Banfi, in primo grado, ha condannato la 54enne a un anno e quattro mesi. La difesa ha annunciato che farà ricorso.

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Filippo Limoncelli