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Manovra 2024: dal secondo figlio, asilo gratis e contributi a carico dello Stato. Taglio canone Rai e riforma aliquote Irpef

Manovra 2024. Giorgia Meloni parla in conferenza stampa a proposito della prossima finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri. Tra le varie misure approvate, la premier ne ha illustrate alcune che sono state prese per incentivare la natalità. Si va dal fringe benefit (un bonus che le aziende possono destinare ai lavoratori dipendenti con figli a carico ndr), fino al non pagamento dei contributi a carico del lavoratore. E ancora: dal secondo figlio in poi l’asilo sarà gratis. 

“Sui fringe benefit l’anno scorso siamo interventi in maniera significativa. Lo rendiamo strutturale con modifiche per 2024, portando il tetto a 2mila euro per lavoratori con figli mille euro per tutti gli altri” ha spiegato Giorgia Meloni. Che ha aggiunto: “Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore”, e “la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato”.

Meloni: “La natalità non è un disincentivo al lavoro”

La premier ha spiegato di voler smontare la narrativa che riguarda le donne al lavoro: “Noi vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali. Vogliamo smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro. Vogliamo incentivare chi mette al mondo dei figli e voglia lavorare”.

Asilo gratis dal secondo figlio in poi

La premier ha annunciato che “dal secondo figlio l’asilo nido è gratis”. Sulla famiglia “non confermiamo il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia” ha detto ancora la Premier, perché purtroppo “è stato assorbito dagli aumenti di prezzo” legati all’inflazione. Ma “aggiungiamo ulteriori misure per 1 miliardo. Continuiamo a lavorare sul congedo parentale. Aumentiamo in modo significativo il fondo per gli asili nido con l’obiettivo è dire che al secondo figlio l’asilo è gratis”. 

Manovra 2024, come cambia l’Irpef

Oltre alle misure per chi fa figli, il Governo ha approvato l’accorpamento al 23% dei primi due scaglioni Irpef fino a 28 mila euro, un piccolo aumento della no tax area per i lavoratori dipendenti che viene unificata a quella dei pensionati, un taglio di 260 euro per le detrazioni sopra i 50mila euro.

Ecco come viene ridisegnata l’Irpef per il 2024. Per il 2024 gli scaglioni si riducono da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23%. Le nuove aliquote per scaglioni di reddito sono così determinate: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%; oltre 50.000 euro, 43%.

Si amplia poi fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente che viene così parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. Lo stesso decreto attuativo prevede un taglio lineare alle detrazioni da 260 euro per chi ha un reddito “complessivo superiore a 50.000 euro”.

A essere interessati dalla riduzione gli sconti del 19%, le erogazioni liberali a favore delle Onlus, dei partiti e del Terzo settore oltre alle detrazioni sui premi per l’assicurazione sulle calamità.

Meloni: “Sanità? Non è vero che tagliamo, ho sentito molte bugie”

La premier, in conferenza stampa ha parlato anche del finanziamento alla Sanità: “Sulla sanità ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto” con “la priorità dell’abbattimento delle liste d’attesa con due misure. Il rinnovo dei contratti e la detassazione degli straordinari e e dei premi di risultato” per l’abbattimento delle liste.

Sulla Sanità “vedo molte polemiche sul fatto che avremmo tagliato” ma quest’anno ci saranno fondi per “quasi 136 miliardi di euro. E’ il più alto investimento mai previsto per la sanità. Si può fare il giochetto che scende sul Pil” ma “le bugie che ho sentito non rispondono alla realtà delle cose”. 

Salvini parla del canone Rai e del Ponte: “C’è la copertura”

Matteo Salvini, in conferenza stampa ha invece parlato di due temi a lui cari: il Ponte e il canone Rai. “Ci sarà un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti”. A quanto pare, l’importo in bolletta passerà da 90 a 70 euro.  Il ministro Giorgetti, a proposito del canone, a febbraio aveva detto: “E’ evidente che il canone Rai dalla bolletta deve uscire, per quest’anno lo abbiamo mantenuto e mi sono preso tante critiche, ma deve uscire”.

E a proposito del Ponte sullo Stretto di Messina, il vicepremier ha detto: “Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e di ragionamenti di vari analisti, posso dire che c’è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia, all’Italia e all’Europa”.

 

 

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