Maria Chindamo è stata uccisa ed il suo cadavere dato in pasto ai maiali. L’imprenditrice di 42 anni era scomparsa a Limbadi (Vibo Valentia) il 6 maggio del 2016. É quanto è emerso dall’inchiesta “Maestrale-Carthago”, condotta dalla Dda di Catanzaro, di cui oggi è stata condotta una seconda “tranche” con l’arresto di 81 persone da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia.
Maria Chindamo uccisa, cosa c’è dietro l’omicidio
Ad uccidere Maria Chindamo, il cui corpo fu fatto sparire dandolo in pasto ai maiali, sarebbe stato, secondo le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, un 57enne, arrestato nel blitz di oggi dei carabinieri.
Dall’inchiesta è emerso, in particolare, che l’imprenditrice è stata fatta sparire ed uccisa per la relazione sentimentale che aveva avviato dopo il suicidio del marito, Vincenzo Puntoriero, avvenuto nel 2015. Il presunto assassino avrebbe commesso l’omicidio insieme ad altre due persone, una delle quali era all’epoca minorenne mentre l’altra è nel frattempo deceduta. L’assassinio avrebbe avuto inoltre come movente l’interesse di alcune cosche di ‘ndrangheta del Vibonese per alcuni terreni di cui l’imprenditrice aveva acquisito la proprietà dopo il suicidio del marito.
“È stata uccisa esattamente un anno dopo il suicidio del marito, quando si è permessa di postare le foto con il suo nuovo compagno – ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri -. Dopo due giorni è stata uccisa in un modo inumano, tragico. Uccisa e data in pasto ai maiali, i resti macinati con un trattore cingolato per far sparire ogni traccia. Oltre alla ferocia dell’omicidio anche la malvagità e la cattiveria sul corpo”.
L’auto e le tracce le sangue
Nel 2016, pochi giorni dopo la scomparsa, fu trovato il fuoristrada della donna abbandonato lungo la strada ancora col motore acceso. All’interno c’erano tracce di sangue, elemento che spostò l’attenzione degli inquirenti sulla pista dell’omicidio.