L’accusa di maltrattamenti in famiglia ha portato alla condanna di un uomo di Adria, M.L., a due anni di reclusione e al risarcimento di 7.500 euro alla sua ex moglie. Secondo l’imputazione, l’uomo obbligava la moglie a partecipare a scambi di coppia e ad atti sessuali con sconosciuti, manifestando un comportamento prevaricatore e aggressivo. Nonostante la difesa abbia cercato di dimostrare il consenso della parte civile, la sentenza ha riconosciuto la colpevolezza dell’imputato. Il caso, emerso dopo anni di matrimonio, ha evidenziato la difficile situazione della donna, soggiogata e privata della propria autonomia. L’ex moglie ha trovato il coraggio di denunciare nel 2021, supportata dalle figlie e dall’avvocato Giuseppe Carinci. Questo episodio mette in luce le sfide che molte donne affrontano nel liberarsi da rapporti maltrattanti, spesso caratterizzati da coercizione, minacce e ricatti. La vicenda ha sottolineato l’importanza del sostegno familiare e legale per le vittime di violenza domestica, incoraggiandole a denunciare e a cercare giustizia.
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