Dopo l’omicidio di Marta Di Nardo, il vicino di casa, Domenico Livrieri, che aveva nascosto il cadavere nel proprio appartamento e che è stato fermato ieri sera dai carabinieri di Milano, avrebbe continuato a frequentare la casa della donna, a cenare e a dormire nell’appartamento della vittima.
L’uomo – che è in carico allo stesso Centro psico-sociale dove era in cura la vittima, che soffriva di disturbi psicologici e di ludopatia – si trova ora nel carcere milanese di San Vittore in attesa dell’interrogatorio di convalida. Ha diversi precedenti fra cui rapina, furto, sequestro di persona e violenza sessuale.
L’omicidio dovrebbe essere avvenuto il 4 ottobre, quando il cellulare di lei ha smesso di dare segnali. Successivamente, il 17 ottobre, quando i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento dopo la denuncia di scomparsa, hanno trovato un certificato medico del 46enne e tracce di cibo consumato di recente (e quindi dopo l’omicidio).
L’aggressione, secondo i carabinieri del Nucleo investigativo, che stanno compiendo accertamenti anche su possibili prelevamenti dai conti bancari e dal libretto della pensione di lei, sarebbe quindi maturata in un contesto di forte disagio personale e sociale.
Dopo i rilievi nei due appartamenti (che si trovano in due scale diverse dello stesso condominio) l’ipotesi è che il delitto sia avvenuto nell’abitazione dell’uomo e che sempre lì sia stato fatto a pezzi il corpo. Le accuse sono di omicidio volontario e occultamento e vilipendio di cadavere.