La Grecia approva il matrimonio gay dando anche a queste coppie il diritto di adottare. Il paese ellenico diventa così il ventesimo in Europa e il primo cristiano ortodosso a permettere il matrimonio di coppie dello stesso sesso. Gli altri paesi in cui è legale sono: Andorra, Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Estonia. A questi paesi se ne aggiungono altri 11 che riconoscono una qualche forma di unione civile: Cipro, Croazia, Liechtenstein, Monaco, Montenegro, Repubblica Ceca, San Marino, Ungheria e… Italia.
L’Italia è quindi l’unico grande paese dell’Europa occidentale a restare fuori dal riconoscimento del matrimonio egualitario. Resta isolato e in compagnia di paesi prevalentemente dell’Est. Da noi non c’è nemmeno una legge che regoli i diritti delle famiglie omogenitoriali. A decidere su questo tema spesso in modo contraddittorio sono i Tribunali come la Corte d’Appello di Milano che ha reso illegittime le trascrizioni dei figli di coppie di donne.
Senza nulla togliere alla Grecia, l’Italia resta indietro. E lo è per scelta politica che travalica la destra attualmente al potere (una curiosità: in Grecia come accaduto anche in altri paesi, a legalizzare il matrimonio gay è stata la destra). Che in Italia ci sia miopia politica su questo argomento e sui diritti in genere, lo dimostra un sondaggio svolto da Repubblica lo scorso dicembre. Il sondaggio aveva rivelato che il 70% dei cittadini italiani è a favore dell’istituzione per legge del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Rispetto a 12 anni prima, ci sono 30 punti percentuali in più.