Matteo Messina Denaro prosegue la chemioterapia in carcere, ma non con la poltrona dell’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila. Il personale della struttura, infatti, ha declinato la richiesta di un dirigente che aveva assicurato la disponibilità dell’ospedale a fornire l’attrezzatura necessaria alle cure del boss, per cui è stata allestita una stanza apposita nel centro penitenziario “Le Costarelle”.
Fonti Asl hanno infatti spiegato che per le cure al boss “nessuno ha perso nulla, in pochi giorni è stato allestito lo spazio perché è la cosa più conveniente per lo Stato e la collettività – continuano le stesse fonti –. Trasferire Messina Denaro al San Salvatore avrebbe richiesto uno spiegamento di forze e misure di sicurezza senza precedenti. È un cittadino italiano registrato come paziente nel nostro sistema sanitario e in quanto tale ha gli stessi diritti e doveri degli altri. I medici che lo stanno curando sono servitori dello Stato a cui è stato chiesto di prendersi cura di un paziente. Stanno facendo il proprio dovere nel rispetto pieno del rapporto medico-paziente”.
In concomitanza con l’avvio delle cure nel carcere e in uno spazio super attrezzato e personalizzato, fonti sanitarie dell’Asl aquilana hanno cercato di spegnere il fuoco delle polemiche divampate per una condizione logistica e di attenzioni che per molti è stata definita per privilegiati. “Le cure in carcere costituiscono un modello virtuoso, nulla è stato distolto dall’assistenza normale”.
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